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Al via il “grande fratello cittadino”

55 telecamere verranno posizionate nelle zone del centro storico, del “quadrilatero del sesso” in zona Stazione Fs ai varchi delle Ztl
 
Negli ultimi 15 anni il centro storico è stato oggetto di una maestosa riqualificazione. Sembra passato un secolo da quando la zona più caratteristica della città era un coacervo di spacciatori e risse da saloon. Pian piano è venuta a crearsi la movida, di pari passo con l’apertura di decine di esercizi commerciali. Purtroppo, parti consistenti dei frequentanti la “bomboniera del Barocco” hanno ritrasformato alcune vie in veri e propri bagni pubblici, senza contare i diversi e frequenti atti di vandalismo. 
Da metà luglio di quest’anno, 43 telecamere di videosorveglianza saranno attivate con l’auspicio che fungano da deterrente per quanti fanno dell’educazione civica solo un occasionale optional. L’auspicio è quello di riportare la situazione alla normalità, di modo che anche i turisti possano godere con più tranquillità delle bellezze della “Firenze del Sud”. Altri 8 impianti saranno posizionati nelle Zone a traffico limitato e quattro nel cosiddetto “quadrilatero del sesso”, ovvero le zone adiacenti la Stazione Fs. Questi avveniristici apparecchi saranno in grado di immortalare tutte le targhe dei transitanti la zona in questione, confrontandole in seguito con quelle dei residenti e degli autorizzati. Non sappiamo se sia questa la soluzione risolutrice, ma certamente è un tentativo lodevole di rendere vivibili zone che attualmente non lo sono, con i residenti esasperati da questo malcostume a cui finora non si è saputo porre rimedio. Il problema è certo culturale e deve essere risolto alla radice. L’assessore al Traffico ed alla Mobilità, Giuseppe Ripa, si esprime con fiducia e soddisfazione: “Tali dispositivi, posizionati in modo da scrutare i più ampi campi visivi egrazie all’ausilio di sofisticati software, sono in grado di percepire ogni piccolo movimento e, in caso di situazioni anomale, inviare immediatamente l’allarme alla centrale operativa”. 
Le premesse sono ottime. Si spera ora che i risultati siano all’altezza dello sforzo profuso.
 
Francesco Covella