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Al via i saldi in città, ma occhio alle truffe

Esercenti e consumatori si preparano ai saldi, i primi sperando in cospicui incassi e i secondi in qualche buon affare. Puntuale arriva il monito delle associazioni a tutela dei consumatori: “Attenti ai raggiri” 
 
Partiranno il 6 gennaio, per chiudersi il 28 febbraio, i saldi di fine stagione. Come naturale che sia, l’evento risulta molto atteso per i commercianti, i quali alla fine delle promozioni trarranno un consuntivo su quanto incassato. Al solito si comparerà il tutto con quanto accaduto un anno addietro. Rispetto al sobrio ottimismo dimostrato dagli stessi commercianti nei giorni prossimi al Natale, l’aria sembra essere un tantino più pesante. A quanto pare gli introiti hanno finora mostrato il segno negativo e, più che ad un incremento, i medesimi puntano al pareggio. C’è da dire che vi è la netta sensazione che in tanti abbiano cambiato abitudini, preferendo magari spendere la solita cifra aspettando, però, qualche giorno in più. Non mancheranno le solite polemiche, soprattutto tra esercenti e associazioni volte alla tutela dei consumatori, ma questa è oramai divenuta una quasi una tradizione popolare. 
Girando per Lecce, abbiamo scambiato alcune impressioni con due imprenditrici: Katia e Maria Rosaria Accogli, rispettivamente proprietarie di due negozi d’abbigliamento in via Imbriani, “Rush” e “Crio”. “Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno vi è stato un decremento di circa il 20%” -afferma la prima-. Certo, non posso affermare che vada tutto male, ma la crisi si è fatta sentire anche quest’anno”. In riferimento ai prossimi saldi, l’imprenditrice sfoggia comunque un moderato ottimismo: “Spero in incassi almeno pari rispetto allo scorso anno. Anche se non intendo fare previsioni, sono convinta che le mie clienti non tradiranno, facendo visita per primo ai nostri negozi”. Alla domanda su quali siano le percentuali che regolamenteranno gli sconti, Maria Rosaria Accogli risponde che “cominceremo applicando il 30% su tutto” e che i pezzi su cui si confida per giungere ad un miglioramento sono anzitutto “i cappotti ed i piumini, ma senza tralasciare il resto della merce, tutta di qualità e certamente facente parte della nuova collezione”.
Le associazioni in difesa dei consumatori hanno emanato un decalogo a cui far fede per vedere riconosciuti appieno i propri diritti e per non incappare nelle truffe che in questo periodo sono solite verificarsi. Tra i principali consigli, quello di non fare acquisti se non indispensabili prima dell’avvio dei saldi, compiendo un giro per i negozi per individuare i prodotti interessanti, segnando i prezzi a cui vengono venduti; non fermarsi al primo negozio, confrontare i prezzi esposti e la qualità della merce; diffidare da sconti che superano il 50%, perché è davvero assai raro che un commerciante abbia ricarichi superiori al 50%, a meno che non si tratti di un artigiano che vende “farina del proprio sacco”; ricordarsi che le forme di pagamento non differiscono da quelle abituali, perché siamo in presenza di transazioni commerciali e il prezzo, qualunque esso sia, non modifica le regole. Diffidare dunque da chi impone il pagamento in contanti pur avendo esposta la segnalazione della convenzione con un istituto di carte di credito o bancomat. Si può chiedere di usufruire di questa forma di pagamento, e in caso di diniego segnalarlo all’Istituto di credito.
 
Francesco Covella