Cerca

“Abbiamo paura!”

Questo in sostanza il pensiero della maggioranza dei commercianti e imprenditori salentini, molti dei quali in passato sono stati vittime di rapine. E la legittima difesa resta ancora un dilemma 

 

Sulla questione sicurezza il dibattito è aperto su più fronti da diversi anni, tanto tra le diverse fazioni politiche quanto nell’opinione pubblica, con toni pressoché simili da Nord a Sud. Il confronto, tuttavia, si infiamma quando a prendere la parola sono coloro che vivono ogni giorno col rischio di rapine e furti, vale a dire i commercianti. “Io sono contrario all’uso delle armi quindi mi fido e mi affido alle Forze dell’ordine -ci confida M.Z., titolare di un bar nel centro storico di un Comune del Nord Salento-. Secondo il mio punto di vista, nei piccoli paesini di provincia ci sono alcune problematiche da sottolineare: i centri storici sono stati invasi negli ultimi anni dalla presenza di numerosi extracomunitari che comunque qualche disagio lo creano, almeno dal punto di vista igienico. Le Forze dell’ordine qui da noi garantiscono il controllo del territorio sino ad una certa ora, poi vista spesso non si vedono più in giro; infine, la criminalità locale sta alzando di nuovo il tiro con incendi vari a locali e vetture”.

C’è anche chi reclama un maggiore diritto alla legittima difesa, sicuramente qualcosa di più adeguato rispetto al disegno di legge approvato dalla Camera dei Deputati lo scorso 4 maggio, presentato dal senatore Giovanni Mauro (FI) che mira a modificare l’articolo 52 del Codice Penale e che ha suscitato non poche perplessità specialmente in merito all’espressione “si considera legittima difesa, nei casi di cui all’articolo 614, primo e secondo comma, [violazione di domicilio] la reazione a un’aggressione commessa in tempo di notte ovvero la reazione a seguito dell’introduzione nei luoghi ivi indicati con violenza alle persone o sulle cose ovvero con minaccia o con inganno”.

Facendo qualche chilometro in più troviamo un rivenditore di profumi e cosmetici, vittima di una rapina con la vetrata distrutta da un furgone quattro anni fa, proprio a poche settimane dall’apertura del negozio: “In quel frangente, preso dalla rabbia e dal nervoso, avrei sicuramente reagito. Per mia fortuna, per la mia incolumità fisica e per quella dei clienti la rapina avvenne di notte e non c’era nessuno presente. Ma confesso che, se avessi avuto un’arma, non avrei esitato a sparare. Ricordo ancora quei momenti e le immagini delle telecamere mi fanno tuttora rabbia”.

Sulla stessa linea anche una gioielliera che due anni fa subì una rapina a pochi minuti dall’orario di chiusura, nonostante la presenza di un uomo dell’istituto di vigilanza: “Una paura indescrivibile che non dimenticherò mai -confessa la donna-. Sono attimi concitati in cui essere razionali non è possibile. Noi ci siamo rivolti ad un Istituto di vigilanza, ma se entra una banda organizzata e con armi in mano c’è veramente poco da fare. I nostri appelli ad una maggiore sicurezza finiscono continuamente nel vuoto e noi viviamo in balia tra la paura e la tentazione di chiudere tutto”.

 

Organici insufficienti e età media elevata: le criticità delle Forze dell’ordine

 

Sicurezza da una parte, mancanza di personale dall’altra: è questa una battaglia che il Sindacato Autonomo di Polizia porta avanti ormai da diversi anni, senza riscontrare alcun tipo di soluzione effettiva. “Per effettuare una prevenzione degna di nota dovremmo avere più uomini a disposizione -lamenta Carlo Giannini, segretario provinciale del SAP-. Il turnover è fermo al 55%, non vengono sostituiti i dipendenti che vanno in pensione. A fronte di centinaia di pensionamenti i trasferimenti negli ultimi anni non hanno toccato nemmeno le 20 unità”. 

Ed è chiaro che in un contesto come questo, che esplode in maniera lampante agli occhi dell’opinione pubblica nel periodo estivo quando le frotte di turisti invadono il Salento, garantire l’ordine e la sicurezza diventa un’operazione sempre più difficile. Agenti la cui età media supera i cinquant’anni, costretti a turni straordinari per garantire la copertura del territorio di competenza H 24. 

Si capisce allora che la questione sicurezza è un affare complesso, che non può più essere rimandato: “Faremo presente al nuovo Questore, Leopoldo Laricchia, quelle che sono le nostre problematiche principali legate ad una sede strutturalmente inadeguata e ad un organico ridotto che non penalizza solo noi nell’esercizio della nostra funzione pubblica, ma -conclude Giannini- l’intera cittadinanza e il loro diritto a sentirsi sicuri”.

 

Vigilantes per la sicurezza 

 

Un maggiore senso di insicurezza tra commercianti e cittadini ha come conseguenza più immediata la ricerca di un aiuto e di un sostegno, in prima battuta, delle Forze dell’ordine. E laddove la carenza di organico e l’impossibilità di fornire nuove risorse a interi reparti di Carabinieri e Polizia creano non poche difficoltà nelle azioni di contrasto al crimine, ai titolari di esercizi commerciali non resta che affidarsi, in numero sempre crescente, agli Istituti di vigilanza. Una funzione, la loro, importantissima che non va a sostituire quella delle forze dell’ordine, ma che cerca di intervenire in un contesto di prevenzione degli eventi criminali. 

La conferma arriva direttamente dalle parole di Giorgio De Carlo, titolare di Alma Roma, ad oggi uno degli Istituti di vigilanza più attivi sul territorio salentino: “Nel periodo storico in cui viviamo attualmente si sente maggiormente il bisogno di affidarsi a un Istituto di vigilanza. Noi facciamo opera di prevenzione nei confronti di reati contro il patrimonio. È chiaro che le Forze dell’ordine non possono arrivare ovunque, non si può pensare di avere un poliziotto fisso davanti ad ogni abitazione”. 

E con l’impennata di furti e rapine, cui gli episodi delle ultime settimane sono solo un’amara conferma, vanno aumentando le richieste di sostegno: “Il trend negli ultimi due anni è andato via via crescendo -ribadisce De Carlo-. Sono in tanti a contattarci per sapere come agire, come possono fare per stare un po’ più sereni. Devo dire che negli ultimi tempi sono cambiate anche le modalità di reato, nel senso che se fino a poco tempo fa venivamo contattati solo per furti alle attività commerciali, ora sono anche i cittadini a chiamarci perché c’è stata una crescita dei furti nelle abitazioni private”. 

Quello che colpisce di più è proprio il clima di insicurezza strisciante che si annida sempre più tra i cittadini, vale così per l’Italia intera, altrettanto dicasi per i salentini. “Non ho cifre precise per quantificare al meglio l’entità del fenomeno, ma è molto netta la paura che si sta diffondendo tra i cittadini e tra gli operatori commerciali e industriali. Non c’è settore che viva in uno stato di serenità assoluta. Quello che possiamo garantire noi come Istituti di vigilanza -conclude De Carlo- è provare a soddisfare il bisogno di sicurezza dei cittadini, cercando di assicurare loro una maggiore tranquillità”.

 

Alessio Quarta