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A lezione di politica

Presso il Palazzo della Cultura una serie di incontri finalizzati a porre delle basi per una nuova classe politica che aggiunga qualità alle istituzioni 
 
Per quanto può venire denigrata e allontanata (a volte a ragione), la politica rimane un elemento imprescindibile del nostro vivere quotidiano. E proprio per attenuare questa contraddizione, l’Associazione socio-culturale “Fare Comune” di Poggiardo ha organizzato un corso di formazione proprio su temi di attualità socio-politica. Il corso si articola in cinque incontri che si terranno presso il Palazzo della Cultura il giovedì di ogni settimana, con inizio alle 19.45. 
Il primo incontro, dal titolo “Modello federalista e ruolo ente intermedio”, ha avuto come relatore il ragionier Lucio Ruggeri, mentre la senatrice Adriana Poli Bortone ha illustrato le tematiche della seconda lezione inerente “Movimenti e partiti: dalla Seconda alla Terza Repubblica”. L’incontro più recente si è svolto il 21 ottobre dal titolo “Patto di stabilità obbligatorio: conseguenze per i piccoli comuni”, con la relazione del senatore Giovanni Pellegrino. Le ultime due lezioni in programma sono previste per il 28 ottobre, in cui Sabrina Sansonetti discuterà su “Radici storiche, identità e prospettive di sviluppo per il Sud”, e per il 4 novembre con l’incontro su “Unioni dei comuni, consorzi e Ato: quali costi… quali benefici”, con l’avvocato Giovanni Garrisi nella veste di relatore. Gli incontri saranno moderati dal coordinatore del corso, l’avvocato Alessandro De Santis, e preceduti da un breve intervento introduttivo del consigliere regionale Aurelio Gianfreda, presidente della IV Commissione Consiliare Permanente. 
L’idea di questo corso nasce dalla considerazione diffusa secondo la quale la politica vive oggi un evidente distacco dalla società civile, anche a causa del venir meno della consistenza e dell’autorevolezza dei partiti politici. L’Associazione “Fare Comune” vuole in qualche modo coprire la carenza di quella della “Scuola della Politica” che fino agli anni Novanta veniva esercitata proprio dai partiti politici, favorendone il distacco soprattutto tra i giovani, i quali dovrebbero invece avere la preparazione per assumersi un impegno nelle istituzioni, troppo spesso rappresentate da una categoria politica debole. 
 
Alessandro Chizzini