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A Calimera una storia a lieto fine

Con un’ordinanza del sindaco di Calimera, i volontari Enpa che prestano la loro opera presso il locale canile municipale si sono recati lunedì 11 gennaio presso il canile di Castrì (struttura in passato spesso al centro di polemiche per maltrattamenti) per recuperare sei animali che erano stati allocati proprio presso quel canile. Il proprietario però, non ha dato il permesso di accedere all’interno del canile e gli animali sono stati consegnati direttamente nelle mani dei volontari ma solo in cinque, poiché uno è stato dichiarato morto. “I cani -esordisce Pierluigi Scarpino, uno dei volontari Enpa- erano oggettivamente spaventatissimi. Nei primi due, tre giorni dal loro arrivo sono rimasti nella parte chiusa dei loro box, erano diffidenti, non socializzavano”. Alla consegna degli animali, i volontari di Calimera non hanno ricevuto una documentazione medica allegata: “Non ci è stato fornito alcun diario clinico che documentasse i precedenti di ogni cane”. Il veterinario ha riscontrato su uno di loro (Alex, nella foto) una ferita dietro l’orecchio, con un’infezione estesa che è stata curata. “Passati i primi tre giorni, tempo che serve al veterinario per verificare che gli animali da integrare non siano portatori di malattie infettive, abbiamo fatto uscire i cani dai loro box. È stato sorprendente vedere come sono riusciti a socializzare con gli altri simili. È inconsueto -conclude Scarpino- per cani che provengono da un’altra realtà riuscire ad integrarsi subito e bene. Ora possiamo considerarli tranquilli, rifocillati e sicuramente dediti alla socializzazione”.

 

Stefania Orlando