Lanciata una piattaforma politica contenente temi e proposte da presentare a chi aspira ad un seggio in Consiglio regionale: Saperi, Lavoro, Sviluppo, Cultura, Diritti, Pace e Giustizia
Il 23 e 24 novembre 2025 si vota per le elezioni regionali pugliesi e anche i sindacati studenteschi entrano nella competizione lanciando, insieme a CGIL Puglia, ARCI Puglia e Legacoop Puglia, una piattaforma politica che sfida i candidati e le candidate al consiglio regionale. “Cinque anni fa -dichiara Annachiara Serio, coordinatrice della Rete Puglia- entrammo nel dibattito regionale con una piattaforma chiara: la Puglia del Futuro passava per conoscenza, lavoro, ambiente e sviluppo. Attorno alle proposte contenute in quella piattaforma, costruita insieme ai soggetti sociali della Regione, abbiamo sfidato la politica regionale e coinvolto decine di candidate e candidati al Consiglio Regionale. Oggi il dibattito è molto diverso: se è vero che molte sono state le conquiste, è anche vero che la discussione tra le forze politiche si è concentrata quasi esclusivamente sui nomi, rendendo di fatto residuale il contributo alla costruzione di una proposta politica convincente e centrata. Abbiamo sentito il bisogno di rilanciare, a partire dai bisogni del segmento giovanile, una sfida generazionale: la Puglia del futuro è oggi e bisogna lavorare per costruire un presente e un futuro di dignità, diritti, cultura e lavoro”.
Un movimento che si è già interfacciato con l’aspirante governatore del centrosinistra: “Abbiamo già consegnato ad Antonio Decaro una piattaforma che va in continuità con le proposte già contenute nella Puglia del Futuro: sulla base di questa abbiamo partecipato alla costruzione del programma di coalizione, ma c’è bisogno di un passo avanti. Chiediamo ai candidati e alle candidate alla Regione di sottoscrivere la piattaforma e lavorare insieme a delle vere e proprie proposte di legge regionale che possano essere presentate fin dal primo giorno di consiliatura”.
In appoggio dei sindacati studenteschi anche Davide Giove, Presidente regionale di ARCI Puglia: “Hanno ragione i sindacati studenteschi regionali: la Puglia del Futuro è oggi, è adesso. Dobbiamo sforzarci di liberare il concetto di futuro dal dominio della retorica del domani in cui è stato costretto, in cui spesso la politica lo costringe. Il futuro è adesso ed è cultura accessibile, è diritto allo studio per chiunque, è ambiente sano, prospettiva occupazionale, cura delle fragilità. Negli scorsi mesi abbiamo ascoltato profondamente la fascia giovanile del nostro corpo sociale con una puntuale analisi che abbiamo già presentato pubblicamente: essa ha fatto emergere un desiderio di felicità troppo a lungo soffocato dalle tinte fosche di questo tempo. La piattaforma della Puglia del Futuro ci piace perché analizza lucidamente le cause e intravede delle soluzioni affinché la felicità di esistere al mezzogiorno ed in Puglia non sia solo una speranza intangibile, ma determini un presente concreto, fatto di politiche e azioni chiare”.
Giovani, lavoro e studio sono tre temi strettamente connessi tra loro presi in considerazione da Gigia Bucci, segretaria generale della CGIL Puglia: “La Puglia e i territori del Mezzogiorno devono affrontare un rischio di desertificazione sociale – strettamente legato a un progressivo invecchiamento della popolazione causa denatalità e emigrazione giovanile – che rischia di minare qualsiasi piano di sviluppo. Nella nostra regione in 20 anni abbiamo visto cancellare la residenza 700mila cittadini pugliesi, di questi oltre 100mila verso l’estero gli altri verso regioni in prevalenza del centro nord. E tantissimi di loro sono giovani, che scelgono altre sedi universitarie anche per la qualità delle strutture e dei servizi oltre che del diritto allo studio e perché inserite in territori dove c’è maggiore offerta lavorativa. Così come si scappa da una regione che offre opportunità occupazionali in prevalenza precarie, in settori a bassa specializzazione che non sono attrattivi per chi ha alte competenze e offre bassi salari. Allora intervenire sui saperi, il diritto allo studio, la buona occupazione, lo sviluppo, la cultura, significa guardare a una prospettiva di crescita economica e sociale vera, che può avvenire solo se sarà in grado di offrire alle nuove generazioni opportunità per restare e realizzare la propria vita nei nostri territori”.


