Verrà presentato domani il murale dell’artista foggiano nell’ambito del Festival di Architettura “Stone landscapes. New stories for mediterranean quarries”
INCAVA è la mostra di arte pubblica che domenica 30 aprile alle 17 prenderà vita nella Cava Nuzzo di Cursi. Il murale di Alessandro Tricarico, a cura di Elisa Monsellato, parte da una riflessione sul rapporto tra le architetture in pietra caratteristiche dei vicoli del piccolo centro e l’uomo, abitante-lavoratore. L’opera inscena una ideale restituzione al territorio della pietra sottratta attraverso la pratica della cavatura, agendo sul dualismo vuoto/pieno, negativo/positivo che caratterizza storicamente il paesaggio delle cave.
Un lavoro intenso che testimonia come la pietra sia ancora oggi elemento fondante di una comunità che costruisce la propria identità e la propria ritualità quotidiana intorno alle cave, con tutte le loro contraddizioni tra opportunità e insostenibilità.
Alessandro Tricarico è un fotografo foggiano, classe 1986, che negli ultimi anni si è avvicinato alla poster art utilizzando grandi stampe e affiggendole sui muri delle città, fondendo il linguaggio fotogiornalistico all’arte pubblica, grazie al suo punto di vista spesso spiazzante sulla realtà che ci circonda con maggior attenzione alle fatiche dei più fragili.
Le prime fotografie le scatta a Bologna e pubblica sul mensile l’Europeo e sul quotidiano la Repubblica il suo primo lavoro sul movimento studentesco tra il 2010 e il 2011. Nel 2012 vince con un reportage sul campo profughi al confine libico-tunisino una borsa di studio presso l’Istituto Italiano di Fotografia di Milano. Tra il 2013 e il 2015 si trasferisce in Tunisia per raccontare gli strascichi della primavera araba e lo sfruttamento nelle miniere di fosfato al confine algerino. In quel periodo ha iniziato a collaborare regolarmente con varie testate e diventa corrispondente per il Manifesto.
Nel 2017 si trasferisce a Foggia e lavora a “Mediofondo Primavera”, il suo primo libro fotografico sullo spopolamento nel Subappennino Dauno. Questo progetto è stato selezionato tra i 10 finalisti del categoria “World Italy” del World Report Award 2019, promosso dal Festival della Fotografia Etica di Lodi. E’ tra i vincitori del bando PIN (Pugliesi Innovativi), con un progetto che si chiama SIF, Scuola Itinerante di Fotografia, che ha l’obiettivo di portare l’educazione all’immagine fotografica nelle zone depresse della provincia di Foggia. Negli ultimi anni si è avvicinato alla poster art utilizzando grandi stampe e affiggendole sui muri delle città, fondendo il linguaggio fotogiornalistico all’arte pubblica, grazie al suo punto di vista spesso spiazzante sulla realtà che ci circonda con maggior attenzione alle fatiche dei più fragili.
Ha realizzato lavori per (selezione): Amnesty International, Intersos, Meglio Legale, Parma 2020+2021 Capitale Italiana della Cultura, Regione Puglia, Danteplus, Comune di Parma, Fondazione Mariateresa Di Lascia, Comune di Matera.
Al termine dell’inaugurazione, l’accesso in cava sarà consentito accompagnati e in piccoli gruppi.
Contatti: 3278773894 (34°Fuso) – info@stonelandfest.it