A breve ripartiranno a pieno regime le attività della struttura che acquisirà una nuova vocazione turistica, grazie alla creazione di linee dirette con i Balcani e la Grecia
Tra pochi giorni il nostro territorio avrà a disposizione una preziosa risorsa: torna in attività infatti l’aeroporto Lecce-Lepore, dopo circa 15 anni. L’aeroporto è stato costruito nel 1970 dall’Aeroclub Lecce destinato ad attività amatoriali ed alla scuola di volo. Nel 1990 causa mancanza di risorse l’aeroporto venne chiuso, per essere finalmente riaperto nel 2000, quando venne riavviata la scuola di pilotaggio e furono offerti servizi di elisoccorso, aerotaxi, avvistamento incendi e ricognizione del territorio. Negli ultimi tempi Fly Mediterraneo, società che gestisce la struttura, ha investito circa 5 milioni di euro per la messa a norma della struttura, in previsione di un ampliamento della pista. In particolare l’aeroporto potrà ospitare velivoli monoelica o bielica e rappresenterà un punto di riferimento per scuole di volo e aeromodellismo.
Il Lecce-Lepore non vuole sostituirsi al “Papola Casale” di Brindisi, ma essere in qualche modo complementare ad esso, garantendo voli che aeroporti più grandi di norma non effettuano: grazie alla creazione di linee dirette con i Balcani e la Grecia (in particolare Corfù), l’aeroporto Lecce-Lepore conferma la sua vocazione turistica, rappresentando in questo modo una risorsa per il nostro territorio già penalizzato nei trasporti, in particolare su rotaie.
“Punteremo su ciò che può essere un’ulteriore leva per il Salento e per Lecce in modo particolare -ha dichiarato Ferdinando Petrella, presidente di Fly Mediterraneo, società che gestisce la struttura-. Del resto non si tratta di un’aviosuperficie, ma di un aeroporto a tutti gli effetti”. “Gestiremo un certo tipo di traffico aereo, soprattutto privato, per garantire servizi ad hoc -ha sottolineato l’architetto Gianni Cantatore-. L’aeroporto Lecce-Lepore si trova in un punto strategico del Salento e punteremo a offrire accoglienza, ospitalità, facendo scoprire una realtà ancora a molti sconosciuta”.