Uno studio dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali conferma i segnali di ripresa del settore in Puglia, che ha registrato un aumento del numero di unità lavorative pari al 2,4%
Finalmente buone nuove dal settore primario pugliese: a rivelarlo è il report sullo stato e le prospettive dell’agricoltura pugliese, presentato nei giorni scorsi presso il Dipartimento di Scienze dell’Economia dell’Università del Salento da Rosario Centonze, presidente provinciale dell’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali, da Antonio Costa, ordinario di Economia aziendale presso l’Ateneo leccese e da Davide Stasi, autore del lavoro di ricerca. Da quanto si legge nel documento, in effetti, l’agricoltura pugliese avrebbe dato prova di segnali di ripresa: il totale degli operai agricoli dipendenti è salito da 181.443 a 185.820. L’incremento è di 4.377 unità in più, pari a un tasso positivo del 2,4%, in completa controtendenza con il trend degli ultimi anni.
Nel corso dell’incontro è stato distribuito lo studio con tutti i principali dati sulle aziende agricole (coltivatori diretti, coloni, mezzadri, imprenditori agricoli professionali) e relativi occupati, suddivisi per classe di età, sesso, tipologia di contratto e numero di giornate lavorate. In particolare, è stato riscontrato che la fascia d’età in cui si concentra il maggiore numero di lavoratori (pari a 24.471) è quella fra i 45 e i 49 anni. In termini percentuali, è stato tuttavia notato che rispetto all’anno prima, sono cresciute le fasce estreme: quella degli ultra 65enni (+12,1%), quella 60/64 anni (+11,5%) e quella fino a 19 anni (+6,7%). L’impiego delle quote rosa è pari a 72.662, il 39,1% del totale.
Buone notizie, quindi, anche se il numero degli operai assunti a tempo indeterminato è appena di 2.800 unità, pari all’1,5% della totalità dei dipendenti. Nel corso del 2015 sono state utilizzate, quindi, altre tipologie di contratto: sono stati contati, infatti, 40.550 voucher a favore di 2.802 lavoratori, da parte di 755 committenti.
Passando invece alle voci che rivelano la composizione delle fila dei lavoratori, si contano, sempre nel settore primario pugliese, 14.395 extracomunitari, un numero che corrisponde al 7,7% del totale degli operai agricoli dipendenti. Cresce il numero di lavoratori agricoli autonomi dell’1,8% (da 26.735 a 27.209). Mentre nella categoria di lavoratori autonomi, spicca la crescita degli imprenditori agricoli professionali (Iap), con un sorprendente balzo del 98,6%, ovvero 2.491 unità in più, passando da 2.526 a 5.017; così come crescono anche i coltivatori diretti di 1.211 unità in più, con un tasso, dunque, pari ad un tasso del 6,6%.
Ma in Salento dal 2009 sono scomparse 1.629 aziende agricole
In base ai dati, aggiornati al 30 settembre di quest’anno, in Puglia le aziende agricole (attive e non) regolarmente iscritte al Registro imprese delle cinque Camere di commercio sono 79.442: se ne possono contare 26.734 nella provincia di Bari, 7.453 in quella di Brindisi, 25.446 hanno sede legale in quella di Foggia, 9.064 in quella di Lecce e 10.745 in quella di Taranto. Rispetto al 30 settembre 2015, se ne contano ben 429 in più, con un incremento dello 0,5%. Se invece consideriamo i dati del settembre 2009, se ne contano ben 11.277 imprese in meno, pari a un tasso negativo del 12,4%. Scendendo nei dettagli delle province, nella circoscrizione di Bari sono scomparse 3.347 aziende (l’11,1% in meno), a Brindisi si contano meno 2.073 unità (il 21,8%), a Foggia meno 2.334 aziende (l’8,4%), a Lecce meno 1.629 unità (il 15,2%) e a Taranto meno 1.894 aziende ovvero il 15%.
È stato però registrato un incremento delle aziende che assumono operai agricoli dipendenti: la quota è passata, infatti, da 34.429 nel 2014 a 35.078 nel 2015. È questo uno dei dati più rilevanti, e più sorprendenti, se consideriamo che dopo ben sette anni, si registra, finalmente, un’inversione di tendenza. Il numero di aziende agricole autonome ha, invece, registrato un incremento di 562 unità, pari al 2,3% tra il 2014 e il 2015.
Federica Miggiano