Sono loro i candidati che dal 20 al 22 ottobre prossimo a Sanremo si contenderanno, insieme ai colleghi provenienti da tutta Italia, l’ambita Targa per la categoria “Dischi in dialetto”
Ancora orgoglio per la musica salentina in Italia e nel mondo. Oltre a Franco Simone per gli album di interpreti, sono tre i candidati al Premio Tenco 2016: il cantautore Mino De Santis e i gruppi Alla Bua (nella foto) e Nidi d’Arac per la sezione album in dialetto.
Com’è noto, il Premio Tenco, dedicato al compianto straordinario cantautore Luigi Tenco, costituisce il maggiore riconoscimento per la musica cantautorale in Italia. Si tratta di un riconoscimento assegnato annualmente fin dal 1974 ad artisti che hanno dato un significativo contributo alla canzone d’autore mondiale e si compone di due sezioni, “Cantautori” e “Operatori culturali”. Sia nell’ambito che fuori rassegna vengono inoltre premiati da una giuria specializzata, con la prestigiosa Targa Tenco, i migliori dischi dell’anno. Tra gli artisti che nel corso degli anni hanno raggiunto l’ambita meta del Premio ci sono i nomi di Sergio Endrigo, Giorgio Gaber, Domenico Modugno, Gino Paoli, Paolo Conte, Roberto Vecchioni Franco Battiato e Ligabue.
Nel primo turno di votazioni, che si protrarrà fino all’11 settembre, i giurati possono indicare fino a tre preferenze per ogni categoria. Nel secondo, invece, i giurati potranno esprimere un solo voto tra i finalisti, ovvero tra i titoli più votati in ogni categoria nella precedente selezione, in una sorta di ballottaggio.
Franco Simone, dunque, è in corsa nella sezione interpreti con Carissimo Luigi. Franco Simone canta Luigi Tenco, un concerto in cui cantautore salentino porta in scena lo spettacolo tratto dall’omonimo album discografico dedicato all’indimenticabile cantautore scomparto tragicamente a soli 29 anni. Carissimo Luigi è anche il titolo del brano che chiude l’omaggio discografico di Franco Simone a Tenco, accompagnato dallo straordinario videoclip diretto dal regista e videomaker salentino Giuseppe Pezzulla, presentato in anteprima da La Repubblica e vincitore del Premio “Memorial Tenco – La Verde Isola”.
Oltre a Simone, nella splendida città di Sanremo, per la sezione “Dischi in dialetto di cantautore” ci sono l’apprezzatissimo Mino De Santis con il suo ultimo album dal titolo Petipitugna, uscito a giugno scorso, un omaggio a un gioco infantile tratto da una filastrocca in dialetto salentino, tramandata per via orale, dalle molteplici varianti. Il disco è composto da 13 tracce, per la maggior parte inedite, oltre a quelle facenti parte del repertorio live di De Santis.
Anche il gruppo Alla Bua concorre per la stessa con il disco Salenticidio che festeggia i 26 anni dell’ensemble e i Nidi d’Arac con It-aliens. presenti anche i Pizzicati int’allù core, lo storico Canzoniere di Grottaglie.
Le Targhe Tenco 2016 verranno consegnate dal 20 al 22 ottobre durante la cerimonia che si terrà al celebre Teatro Ariston di Sanremo.
Negli anni scorsi i trionfi di Sud Sound System, Canzoniere Grecanico Salentino e Massimo Donno
Sono stati diversi gli artisti salentini che nel corso degli anni si sono avvicendati per la candidatura al prestigioso Premio Tenco, in sezioni differenti. Per l’edizione 2015 ricordiamo l’album Partenze del giovane coriglianese Massimo Donno, scritto e arrangiato insieme al celebre organista Riccardo Tesi, prodotto dalla Label Visage Music di Pistoia e distribuito da Materiali Sonori. Si tratta di un album ricco di suggestioni cantautorali estremamente ricercate e d’atmosfera, seppure immediate, mai banali.
Sempre nel 2015 concorreva nella cinquina finalista delle Targhe Tenco 2015 per la categoria “Miglior disco in dialetto”, lo storico Canzoniere Grecanico Salentino con l’album Quaranta, impreziosito dalle collaborazioni con Erri De Luca (che ha curato il testo per il singolo Solo andata), Ludovico Einaudi, Piers Faccini e Alessandro Gassman.
Il risultato più celebre fu quello del 2003, anno in cui i Sud Sound System si aggiudicarono la Targa Tenco per il “Miglior album in dialetto” con Lontano, un album che conferì al gruppo un’identità matura e definita, realizzato nello studio del SSS, all’epoca di nuovissima apertura, dove il gruppo collaborò con giovani promesse del reggae salentino e musicisti affermati come Cesare dell’ Anna. La tracklist era composta da 13 brani tra cui spiccava l’indimenticabile Le radici ca tieni, vera e propria bandiera della salentina nel mondo.
Patrizia Miggiano