Presentato un progetto che prevede tre percorsi urbani riservati a diversamente abili, per superare pregiudizi e barriere architettonicheĀ
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Di accessibilitĆ si parla spesso e le iniziative fortunatamente si rincorrono. Alcune, perĆ², sono degne di nota, oltre che di doveroso rispetto. Il progetto āKalimera ia oluā (tradotto dal griko: āCalimera per tuttiā) ĆØ, infatti, una grande novitĆ per quanti si occupano e preoccupano della necessitĆ di superare pregiudizi e, soprattutto, barriere architettoniche. La formula āKalimera ia oluā prevede tre percorsi di esplorazione, identificati da differenti colori: percorso giallo presso la Zona Mercatale; percorso azzurro che si snoda tra piazza del Sole, via Costantini e via Salvo DāAcquisto; percorso arancione presso il parco La Mandra. Le foto che documentano i percorsi sono visionabili sul sito web Kalimeraiaolu.it e vedono la partecipazione (in qualitĆ di testimonial) del noto cantautore e tamburellista calimerese Antonio CastrignanĆ².Ā
Si tratta dunque di una vera e propria riclassificazione urbana in vista della costruzione di una mappa di accessibilitĆ del comune di Calimera. Il progetto, ideato da Big Sur scrl, Associazione Cinema del Reale e Officina Visioni, ha lāambizioso obiettivo di far raccontare tre percorsi diversi da persone che si muovono grazie allāausilio di una sedia a rotelle. Una grande opportunitĆ per dare agio a prospettive diverse, per accogliere lāunicitĆ dellāaltro e per superare gli ingiusti e insensati pregiudizi.Ā
Il progetto āKalimera ia oluā ĆØ stato realizzato nellāambito di Innovability, un programma di Cooperazione Transfrontaliera dellāUnione Europea, che ha preso il via nel mese scorso e che si serve di una radio narrazione oltre che di mostre fotografiche, per raccontare Calimera con gli occhi e le parole di chi non sempre puĆ² vivere la cittĆ come vorrebbe. Il programma ĆØ ideato proprio al fine di migliorare la qualitĆ della vita delle persone diversamente abili e per dare loro il diritto di raccontare e raccontarsi.Ā
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Federica Miggiano – foto di Alessandra Tommasi