In questa intervista a Belpaese, Luigi Licci, sindaco di Uggiano, spiega le ragioni delle sue dimissioni a sorpresa
Sabato 7 novembre colpo di scena in paese: il sindaco Luigi Licci (nella foto) si dimette. Le voci a commento sono state varie: si sottolineava come i rapporti interni alla maggioranza siano stati sempre molto tesi, al di là delle apparenze, fino ad esplodere. O ancora si pensa ci siano già accordi sottobanco per una nuova proposta elettorale. Il sindaco dimissionario ha commentato la sua scelta, ribadendo che le dimissioni sono “assolutamente irrevocabili” e che al momento non ci sono accordi per un suo ritorno sulla scena politica.
Una scelta ragionata a lungo la sua, ma quali le motivazioni?
Certamente non è stata una scelta facile, soprattutto dopo un successo personale notevole. Ma per salvaguardare la mia dignità ho scelto di rinunciare a questa prestigiosissima carica. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata l’accusa mossa dal vice sindaco (durante la riunione di maggioranza di giovedì 5 novembre alle 22) di non conoscere assolutamente la macchina amministrativa e, contestualmente, nessuna reazione di difesa da parte dei membri consiliari in mio favore. È scontato che (per una persona non legata alla “poltrona”) venuta meno la fiducia degli assessori, mi sono visto costretto a rassegnare le dimissioni. È indubbio che debba molto all’ex sindaco, ma non è tollerabile che un uomo come me possa sentirsi dire determinate cose. Meglio rimanere un professionista indubbiamente stimato.
Dopo l’accaduto, riscontra una maggioranza favorevole ad un suo eventuale rientro?
No, la mia maggioranza non continua a darmi fiducia, in quanto non ho ricevuto nessuna chiamata da parte loro, ma solo da una consigliera. Se la mia maggioranza sapesse quante persone sono venute a trovarmi fino ad oggi e quante chiamate abbia ricevuto da comuni cittadini, credo si fermerebbe un attimo a fare un profondo esame di coscienza. Chiedo scusa a tutti coloro che hanno tanto creduto in me, ma stante la situazione attuale non era assolutamente possibile andare avanti dopo le offese ricevute da luglio ad oggi. Offese alle quali, naturalmente, ho risposto con la mia fermezza.
Giuseppina Stefanelli