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Una sagra all’insegna della solidarietà

Sabato 12 marzo torna l’evento del Rione Santa Croce che si occupa di portare alimenti nelle case di anziani e disabili impossibilitati a partecipare ai festeggiamenti per San Giuseppe

 

Una tradizione attesa e sentita come la festa di San Giuseppe assume un valore più alto se accompagnata da iniziative di altrettanto elevato valore sociale. Il Rione Santa Croce di Poggiardo ospiterà sabato 12 marzo la sua tradizionale sagra di San Giuseppe. Giunta alla sua XXVII edizione, l’evento gode del patrocinio del Comune di Poggiardo e dell’organizzazione del tradizionale comitato, quest’anno costituitosi come Associazione “Rione Santa Croce – Sagra San Giuseppe”.

L’evento partirà la mattina, intorno alle 8.30, con l’allestimento della Tavola di San Giuseppe in via Kennedy; fino alle 11, la rappresentazione sarà aperta alla visita della scuola elementare, per poi lasciare spazio alla benedizione del parroco. Nel pomeriggio verranno poi allestiti una serie di stand gastronomici, attivi a partire dalle 19, dopo la Santa Messa: ai partecipanti verrà offerta gratuitamente la degustazione di pane, zeppole, lamponi, alici, taralli, lupini; altri stand, invece, proporranno, sempre in forma gratuita, massa, pane e peperoni, acqua e vino. 

L’aspetto sociale, però, è quello che caratterizza maggiormente questo tradizionale poggiardese. Nel corso della mattinata, infatti, alcuni componenti dello staff organizzativo porteranno alcune delle tante prelibatezze culinarie a casa dei cittadini meno abbienti: anziani, ammalati e disabili che non possono uscire di casa e quindi impossibilitati ad assistere alla sagra di San Giuseppe. “Si tratta di una iniziativa a cui abbiamo sempre creduto e che siamo riusciti a sviluppare -fanno sapere Damiano Pezzuto,Fernando MicelloPasquale Minnella e Cosimo Bono, componenti del comitato organizzatore-. Da due anni abbiamo intrapreso questa strada, attraverso cui riusciamo, nel nostro piccolo, a rendere partecipi della sagra anche i nostri concittadini meno fortunati”.

 

Alessandro Chizzini