Alla vigilia della stop per le festività pasquali il mister Emiliano Giandomenico traccia un bilancio positivo della propria squadra, sostenuta anche da una appassionata tifoseria
“Cuore, testa e grinta”: è il motto della nuova Betitaly Maglie targata Emiliano Giandomenico, che nello scorso dicembre navigava sconsolata nei bassifondi della classifica e passo dopo passo, lavorando sodo a capo chino, ora si segnala all’attenzione generale come la vera sorpresa in questo girone di ritorno. Una risalita costante, frutto di grande impegno in palestra da parte delle atlete rossoblù, che hanno saputo mettere la grinta e la tecnica oltre ogni ostacolo, arrivando a formare un gruppo forte e coeso, che settimana dopo settimana ha preso forma e consistenza.
L’assetto di squadra ora è decisamente affidabile, grazie soprattutto ad una coppia di palleggiatrici di categoria superiore, Stefania Corna e Giada Gorini, bravissime nel saper rispondere con lucidità e tecnica sopraffina alle chiamate in campo da parte del tecnico. Il poker di successi nelle ultime quattro gare non è certo casuale. Dalle trasferte di Ostia e Napoli, per arrivare alle fragorose vittorie su Arzano ed Aprilia, quest’ultima ancora negli occhi dei numerosi supporter rossoblù che assiepavano sabato scorso il Palabetitaly.
“Contro la seconda in classifica abbiamo tirato fuori un’ottima prestazione, lineare, senza sbavature -dichiara il tecnico del Maglie-, in particolar modo sotto l’aspetto della concentrazione e dell’attenzione. È bello raccogliere il frutto del lavoro e dell’impegno, da parte di tutti, dalla squadra ai dirigenti, fino al nostro pubblico, che sabato scorso ci ha regalato una carica incredibile. Vediamo gli spalti sempre più gremiti e festosi, se vengono a sostenerci significa che si divertono. Il loro entusiasmo da qui alla fine può fare la differenza. Su questa strada, tutti insieme, si può arrivare lontano”.
Se la squadra ha saputo cambiare pelle, qualcuno si chiede se ora cambieranno anche gli obiettivi. “Ho sempre pensato che nello sport come nella vita quando si lavora in gruppo è necessario prefiggersi obiettivi chiari e strategie efficaci per raggiungerli -prosegue Giandomenico-. Noi lo abbiamo fatto, ma è nostro desiderio non sbandierarlo e farlo restare solo nostro. Tutto dipenderà dalle motivazioni e dalla forza di volontà, e noi ne abbiamo tanta in corpo”.
È facile scorgere tra le righe l’orgoglio del tecnico rossoblù per come Kostadinova, Nasari e compagne stanno reagendo al suo lavoro di cesello in panchina. “Ho la fortuna di contare su un gruppo di grandi professioniste, che con impegno e sacrificio stanno crescendo tanto, individualmente e come squadra -aggiunge- sotto il profilo tecnico-tattico, fisico e mentale. Non sono affatto sorpreso dal livello di gioco che hanno raggiunto perché ho sempre creduto nelle loro qualità, cercando di trasmettere soprattutto la consapevolezza della nostra forza”.
Ora la pausa pasquale, prima di riprendere la corsa in campionato e la caccia a nuove emozioni. “Vi confesso che le pause non mi piacciono per niente -conclude il mister-. Quando stai viaggiando con una bella andatura e ti obbligano a fermarti, è ovvio che preferiresti tirare dritto. Stiamo molto bene e questo rischia di spezzarci un po’ il ritmo. Cercheremo però di focalizzarci meglio sugli aspetti da migliorare, continuando a operare minuziosamente per affinare l’intesa. Poi la prossima settimana ci toccherà prepararci tatticamente e mentalmente per un derby che si preannuncia difficile ma molto, molto stimolante”.
Ci si appresta quindi a varcare la soglia della fase più importante dell’intera stagione, con tanti scontri diretti ancora da disputare. Le gare, ormai, peseranno e saranno tutte una più importante dell’altra, con le ‘farfalle rossoblù’ desiderose di far ancora parlare di sé per la rabbia agonistica fin qui messa in mostra, grazie alla quale in classifica, a quota 34, sono tornate prepotentemente a ridosso del plotone di squadre che mirano ai play-off. Già, come a voler dire che da queste parti in fatto di emozioni non finisce certo qui, ma anzi c’è ancora tanto per divertirsi.