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In arrivo 4 milioni e mezzo per il ponte del Parco delle Cave

La struttura, della lunghezza di 70 metri, collegherà l’area delle cave di Marco Vito con via del Ninfeo 

 

Lecce, quella architettonica, che cambia. E lo fa nel nome dell’architetto portoghese Alvaro Siza. Nei giorni scorsi sono finalmente arrivati 4 milioni e 500 mila euro per un ponte di circa 70 metri che collegherà il Parco delle Cave con via del Ninfeo e che è parte integrante del grande progetto di recupero e valorizzazione delle cave di Marco Vito. Lunga, lenta, complessa la storia di questo progetto, gravata -anzi minacciata- recentemente dal blocco dei finanziamenti per via della querelle che ha visto contrapposti il Comune di Lecce e un’impresa costruttrice (altra vicenda, altra storia, altra strada). 

Le cave di Marco Vito diventeranno la grande attrazione della città di Lecce con un ponte di collegamento e un grande parco attrezzato. Nella Masseria Tagliatelle (la stessa, per intenderci da cui fu tratta parte della pietra utilizzata per la costruzione di Porta Rudiae) sarà ospitata la “Casa della Musica”. Il tutto si aggiunge al progetto di ribaltamento della Stazione ferroviaria. In merito al ponte e della sua realizzazione l’assessore comunale ai lavori Pubblici Gaetano Messuti afferma: “Per ottenere un finanziamento è necessario presentare un progetto valido ed innovativo, che abbia dei requisiti che lo rendano esclusivo e competitivo rispetto agli altri con i quali si concorre. Per realizzarlo occorre una collaborazione ed un lavoro di puntuale e precisa progettazione quale quello svolto dallo staff tecnico del mio Assessorato, al temine del quale con il riconoscimento e l’erogazione dell’importo, è un successo per noi amministratori ma per tutti i cittadini stessi”. 

Quello del progetto di Siza è per Lecce una grande occasione sulla quale si spera non ricada la scure della crisi economica tanto da condannare questo progetto leccese alla stessa sorte amara del grande palazzo dei Congressi a Roma progettato da Massimiliano Fuksas. A Lecce in effetti, città architettonica per eccellenza, di buona architettura se ne fa davvero poca. In ogni caso sarebbe opportuno non definire Alvaro Siza un’archistar: meglio evitare l’approssimazione del pensiero; e così pure sarebbe meglio ricordare che gli edifici progettati dall’architetto portoghese sono belli ma invecchiano molto male. 

 

Fabio Antonio Grasso