Dopo la marcia pacifica degli agricoltori nel centro di Lecce, appuntamento giovedì 26 febbraio a Corsano per ricercare, attraverso le buone prassi naturali, una soluzione alla malattia degli ulivi secolari
I secolari ulivi disseminati sul territorio pugliese sono vittime della tristemente nota Xylella fastidiosa e del disseccamento causato dalla stessa. Per gli agricoltori e i produttori del settore la preoccupazione è alta: durante la manifestazione del 24 febbraio hanno espresso i loro timori sfilando per le strade di Lecce, insieme ai mezzi pesanti utilizzati proprio nell’agricoltura. In piazza Sant’Oronzo hanno aperto poi un dibattito per trattare l’argomento, con la partecipazione di circa 3 mila tra attivisti della “Voce dell’ulivo” e diversi sindaci dei Comuni salentini interessati dal disseccamento degli ulivi (in particolare Ugento, Parabita, Miggiano, Racale, Taviano e Melissano).
In seguito allo stato d’emergenza dichiarato dal Ministero delle Politiche agricole, l’Unione Europea ha stanziato 13,6 milioni di euro destinati alla lotta contro gli insetti che si presume abbiano causato la malattia stessa. Questa battaglia verrà giocata attraverso un ingente utilizzo di pesticidi sui nostri amati ulivi: qualcuno si chiede però se possano esistere delle alternative a questa pratica considerata addirittura una “follia biocida”.
Ed è proprio questo l’argomento su cui si baserà l’incontro del Cantiere per la sussidiarietà del Centro Servizi Volontariato Salento organizzato giovedì 26 febbraio a Corsano, dal titolo “Emergenza xylella, trattamenti obbligatori e possibili soluzioni”. Alle 18.30 presso l’Auditorium comunale parteciperanno il presidente del CSV Salento Luigi Russo, il sindaco di Corsano Biagio Martella, l’agronomo Cristian Casili e Ivano Gioffreda dell’associazione Spazi Popolari. Il punto centrale è fare luce su quest’argomento così controverso che vede due fronti contrapposti tra loro: da una parte coloro che vedono negli investimenti sull’acquisto e sull’utilizzo dei pesticidi una fonte di business, dall’altra coloro invece che pensano che le buone pratiche utilizzate dai nostri avi siano le migliori per affrontare e arginare il problema. Durante l’incontro si cercheranno inoltre di rintracciare le ragioni della preoccupazione di tanti ambientalisti, agronomi e agricoltori a seguito della decisione dell’Unione Europea, ipotizzata come un “complotto” contro il Salento stesso. Si parla infatti di intervenire con gli insetticidi su ogni ulivo, potare, trinciare ed eventualmente estirpare le piante con sintomi ormai gravi, mettendo in allarme perciò coloro che sono a favore della natura e che vivono grazie ad essa. In merito a ciò verrà presentato, durante il Cantiere, il vademecum “Per non morire di xylella” che illustrerà le prassi naturali per contrastare il disseccamento degli alberi di ulivo.
Martina Colucci