Disagi per la chiusura della strada provinciale che collega il capoluogo alla marina. Intanto l’Assessorato ai Lavori Pubblici della Provincia propone un percorso alternativo da Frigole
Tutto è iniziato qualche mese fa quando è stato sbloccato l’appalto provinciale per la messa in sicurezza, l’ampliamento e l’eliminazione degli incroci a raso della strada che collega Lecce a Torre Chianca, un investimento complessivo di oltre 5 milioni di euro finanziati attraverso un bando della Comunità Europea. Avviati i lavori all’incirca un mese fa non tardano ad arrivare le polemiche né a farsi sentire il forte malcontento degli abitanti ed esercenti commerciali della marina leccese a causa dei disagi procurati dall’interruzione della strada che, dall’incrocio per Surbo, si protrae per circa 6 km fino alla rotatoria d’innesto con la Lecce-Frigole.
Come sostenuto tempo fa dal presidente della Provincia Antonio Gabellone, questo doveva essere un intervento strategico per il rilancio delle marine leccesi di Torre Chianca e Spiaggiabella, ma non sembra pensarla allo stesso modo l’intera comunità del luogo che lamenta le gravi difficoltà nel raggiungere la località balneare tanto più in un periodo in cui si avvicina la stagione estiva. Non solo, le preoccupazioni riguardano anche i tempi lunghi previsti per l’adempimento dei lavori, circa due anni. A questo si aggiunge la mancata pianificazione di un percorso ad hoc e la pericolosità delle strette e mal segnalate stradine collaterali che gli automobilisti sono costretti a percorrere per aggirare il cantiere. È di qualche giorno fa, infatti, la notizia di una donna che, perdendosi per le campagne, ha chiamato in soccorso il 112.
Si fa avanti, dunque, la proposta, da parte dell’assessore provinciale ai Lavori pubblici Massimo Como, di un percorso alternativo, una sorta di by-pass naturale che, attraverso la provinciale Lecce-Frigole, consenta di reimmettersi sulla strada di Torre Chianca aggirando la zona dei lavori, allungando di soli 2 km. Stando alle notizie che circolano sul posto, inoltre, per l’estate probabilmente i lavori saranno sospesi per riprendere a settembre, e ciò consentirà il passaggio di alcuni mezzi sul tratto interessato dall’interruzione.
E così, dopo i vari allagamenti invernali, i canali ostruiti e il polverone sollevato dal campo nomadi, gli abitanti della marina leccese, devono fare i conti, oggi, con un nuovo preoccupante problema e ai titolari dei lidi e attività commerciali non resta che sperare che bagnanti e turisti non siano troppo scoraggiati dal più lungo e tortuoso percorso.
Rosy Paticchio