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Musica e solidarietà con la Compagnia musicante

La musica tradizionale del gruppo casaranese sarà protagonista al carcere di Taranto con un concerto che coinvolgerà gli stessi detenuti in qualità di musicisti 
 
Quando la musica incontra la solidarietà nasce un connubio in grado di superare ogni ostacolo. Lo sanno bene i componenti della Compagnia musicante, gruppo di musica tradizionale che sabato 17 novembre farà risuonare i propri tamburelli nel carcere di Taranto. Il gruppo si esibirà infatti in acustico all’interno della casa circondariale del capoluogo jonico, nell’ambito di un progetto musicale che ha interessato i detenuti del carcere. Questi ultimi, infatti, metteranno alla prova le competenze acquisite all’interno del corso di musica al quale hanno partecipato, suonando alcuni brani al fianco dei musicisti della Compagnia musicante. 
Ma la Compagnia è anche molto altro. Il gruppo, infatti, è “l’appendice musicale” dell’associazione socio-culturale “Centro storico onlus”, che ogni anno è impegnata in attività di solidarietà allo scopo di raccogliere viveri e vestiario da destinare alle famiglie più bisognose. Proprio per questo motivo, l’associazione, in collaborazione con la parrocchia del Sacro Cuore, da 15 anni ripropone l’antica tradizione de “U Santu Lazzaru”, adattandola alle mutate esigenze del territorio. Se anticamente, infatti, i musicisti si recavano nelle masserie delle campagne salentine intonando il tradizionale canto de “U santu Lazzaru” in cambio di uova, formaggio e simili, la Compagnia musicante ha trasformato “U Santu Lazzaru” in una vera e propria carovana musicante che, passando per le vie della città e facendo tappa nelle varie scuole, raccoglie viveri per i bisognosi e fondi da destinare, di anno in anno, alle diverse necessità individuate dal parroco del Sacro Cuore.
Intanto, proprio in queste settimane, la Compagnia è alle prese con la registrazione del suo secondo lavoro discografico, contenente pizziche, canti di protesta, canti di lavoro e serenate. Il cd dovrebbe essere pronto per la prossima primavera. 
 
Alberto Nutricati