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Vittime inconsapevoli

Il mancato recapito della posta può avere conseguenze anche gravi. Ecco alcune testimonianze di persone che hanno subito danni a causa di disservizi 
 
C’erano una volta le lettere e ci sono ancora. Perché tutti i nuovi sistemi di comunicazione multimediale non hanno ancora di fatto sostituito la carta, soprattutto tra le generazioni più avanti con gli anni (ma non solo, naturalmente). Un dato di fatto è innegabile: la posta tradizionale serve. Solo che a volte qualche disservizio la rende una chimera, come se al posto di una lettera si stia aspettando Godot, che, come avviene nel dramma di Samuel Beckett, non arriva pur aspettato. 
Così qualcuno ci ha raccontato alcune delle esperienze negative vissute a seguito del non recapito di una missiva. “Ho subìto un abbassamento della potenza del mio contatore della luce -racconta un operaio 40enne di Lecce che non ha pagato una bolletta, perché non gli è stata recapitata per tempo- fortunatamente il gestore della corrente elettrica non provvede a staccare subito, così mi sono insospettito e ho controllato. Quindi sono corso ai ripari, ma poi mi sono dovuto procurare una prepagata per avere il servizio di pagamento diretto della bolletta dalla carta. Non volevo rischiare di ritrovarmi con un abbassamento di corrente o peggio”.  
Da non dimenticare poi che determinate informazioni vengono inviate ancora via lettera, come ad esempio le password e i codici che servono per espletare il rapporto con la cassa integrativa. “Era il mio primo anno da pensionata -spiega una 68enne ex docente di Gallipoli- e mi avevano detto che avrei dovuto aspettare fino a ottobre, mese successivo al primo mese in cui ero a riposo, ma volevo vedere via internet come stavano esattamente le cose. Sapete, a settembre si concentrano le prime pensioni per molte persone che hanno lavorato nel mio settore, per cui c’è sempre qualche ragionevole ritardo. Tuttavia, non potevo neppure interagire con gli addetti al web o al numero verde, perché non mi era stata recapitata neppure la password per accedere al sistema, né il mio numero di codice provvisorio”. 
Anche le banche, nonostante degli ottimi servizi di home banking, inviano a chi lo desidera ancora l’estratto conto via posta. “Mia figlia si trovava all’università fuori regione -chiosa un commerciante 52enne di Nardò-. Mi aveva detto che aveva avuto delle spese impreviste e che le aveva addebitate sulla carta di credito del conto comune. Temeva di aver speso troppo e aveva perso alcuni degli scontrini. Ma passavano le settimane e l’estratto conto non arrivava. Inizialmente, ho pensato semplicemente che la busta poteva essersi persa, e mi sono premurato di recarmi alla Posta per chiedere spiegazioni, ma tra una burocrazia e l’altra non sono riuscito a risalire a nulla. Finalmente, dopo un mese, una persona di buona volontà cui la busta era stata recapitata per sbaglio mi ha cercato per restituirmi quello che, apparentemente, era andato smarrito presso un indirizzo sconosciuto”.