I segretari comunali replicano al primo cittadino a seguito della convenzione sulla segreteria part-time a palazzo Gallone
“Prescindendo dal merito -sostengono i segretari comunali Francesco Arena, Marcella De Carlo, Nunzio Fornaro e Roberto Orlando– si preannunciano roboanti e minacciose comunicazioni agli organi superiori per presunte gravi offese ricevute che, siamo convinti, non avranno sviluppi. Dissentire pacatamente da scelte effettuate da un organo elettivo, con argomentazioni non certo irrispettose, non configura infatti alcun reato o illecito disciplinare. Tanto più se espresse da liberi cittadini che, per chiarezza verso i lettori, precisano di svolgere la professione di segretario comunale”. I firmatari del documento sostengono che è errato affermare che le funzioni di segretario possono essere svolte indifferentemente dal vicesegretario; che non è condivisibile sostenere che dei bravissimi capisettore non hanno bisogno di una figura di vertice con compiti di coordinamento; che un segretario, per svolgere efficacemente il proprio ruolo, per un Comune delle dimensioni di Tricase, ha bisogno di un tempo adeguato e 12 ore non lo sono; che non è vero che i segretari non hanno responsabilità e che per legge sono soggetti qualificati ad assicurare la legittimità dell’azione amministrativa; infine se proprio occorre risparmiare non è opportuno farlo partendo dai costi sostenuti per il segretario.
“Sappiamo che dopo la legge Bassanini il segretario non è tenuto a esprimere il parere di legittimità; tuttavia la legge gli riserva il compito di collaborare con tutti gli organi al fine di garantire la legittimità dell’attività amministrativa. Sembra poco, ma non l’ho è. Inoltre -concludono- avere una convenzione dà diritto al segretario a percepire una maggiorazione del 25% alla propria retribuzione. Sarebbe questa la difesa corporativa?. Se tagli occorre fare in linea con la spending review del nazionale, da liberi cittadini, confidiamo che vengano coerentemente attuate anche a Tricase”.