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Voglia di casa

Non si arresta la crisi del mercato immobiliare nella nostra provincia dove, nell’arco degli ultimi due anni, c’è stata una contrazione delle compravendite di circa il 5%. A causa della crisi economica, infatti, i salentini acquistano meno case e di minori dimensioni 
 
L’edilizia è in ginocchio. Segno meno nella compravendita di immobili, sia nel capoluogo che in provincia. Questo il quadro che emerge dall’elaborazione dati dell’Osservatorio Economico di Confartigianato Imprese Lecce. Nel 2011, nel Salento, sono state acquistate 6.924 abitazioni:
1.307 a Lecce e 5.617 nel resto della provincia. 767mila metri quadri, per un valore complessivo di 655 milioni di euro, sono passati di mano: cioè hanno subito un cambio di proprietario. Numeri esponenziali che non bastano però a mantenere in pareggio il settore edile, nonostante il mercato immobiliare nel Salento rappresenti il 20% di quello regionale. 
Se a Lecce si è registrato un segno positivo -anche se si tratta di un “misero” 0,3%- in virtù di 4 abitazioni in più vendute nel corso del 2011 (erano 1.303 nel 2010); in provincia il segno meno è pesante: 5,6%. In pratica le abitazioni vendute sono passate da 5.951 a 5.617 con una contrazione di 334 abitazioni. E non solo. Infatti si vende di meno, ma quando si acquista la tendenza è verso le abitazioni di superfici più piccole e il fatturato nella provincia di Lecce cala del 4,6% passando dagli oltre 530 milioni di euro del 2010 ai 505 del 2011. 
Bisogna ringraziare gli studenti universitari se il mercato immobiliare a Lecce città ha tenuto. La conversione degli appartamenti ad affittacamere per studenti e trasfertisti ha incentivato l’acquisto a fini d’investimento e la ristrutturazione di immobili altrimenti destinati al degrado e all’abbandono. Dall’altra una certa vivacità del mercato si è registrata negli immobili di piccolo taglio che i genitori più facoltosi hanno preferito acquistare per i figli che si sono trasferiti a Lecce per frequentare l’Università del Salento.
I prezzi degli immobili si sono stabilizzati dopo il crollo delle quotazioni che per Lecce città aveva visto sforare il muro dei 2mila euro al metro quadrato. Tra un’oscillazione fra il meno e il più 1% si può dire che ormai i prezzi sono fermi, anche perché il patrimonio immobiliare è saldamente nelle mani delle famiglie che, giustamente, non hanno voglia di gettare al vento i sacrifici di una vita e quindi aspettano tempi migliori. 
 
Maddalena Mongiò