Sul piede di guerra gli ex lavoratori della British American Tobacco in presidio permanente. Stipendi arretrati e accordi ministeriali disattesi: questi i motivi per cui puntano i piedi
La via crucis dei lavoratori? Quella della Prefettura di Lecce, cioè via XXV Luglio, tappa obbligata per chi protesta e vuole far valere le sue ragioni. Così è stato anche per gli ex lavoratori della British American Tabacco, l’azienda che avrebbe dovuto riconvertire la Manifattura Tabacchi di Lecce, che nei giorni scorsi hanno invaso i marciapiedi nei pressi della Prefettura.
Non vogliono mollare i lavoratori, esasperati dagli stipendi che non arrivano -sono in credito di tre mensilità- e da una prospettiva di lavoro che non pare essere dietro l’angolo. Quindi? La protesta si è trasformata in un presidio permanente, anche perché l’azienda che si era fatta garante del processo di riconversione non ha mai dato il via alla produzione di persiane in alluminio. Insomma, il solito teatrino all’italiana e a rimetterci, ancora una volta, sono i lavoratori e le loro famiglie.
Il sit-in dei lavoratori ha mosso il primo cittadino di Lecce, Paolo Perrone (nella foto, in un momento dell’incontro con i lavoratori), che ha formalizzato la richiesta di presenza dell’American British Tobacco al tavolo ministeriale del prossimo 19 settembre. “Attendiamo che il ministero risponda a questa nostra richiesta -afferma il sindaco Perrone- perché oltre al coinvolgimento di settanta lavoratori che non percepiscono stipendio da tre mesi, questa situazione rischia di avere ripercussioni sull’intera economia cittadina. Ci auguriamo che questa vicenda occupazionale si risolva nel migliore dei modi. Per quanto ci riguarda non è sufficiente che si provveda al pagamento delle mensilità, ma anche comprendere quali prospettive le aziende in questione abbiano per il futuro, tali da garantire una stabilità ai lavoratori e alle rispettive famiglie. Il mio auspicio è che anche i lavoratori, e le organizzazioni sindacali che li rappresentano, adottino modalità di protesta tali da evitare blocchi e disagi alla città, fermo restando le loro legittime ragioni e aspettative. Tutti, ognuno per la sua parte, siamo chiamati ad agire con razionalità e buon senso”.
Ma la data dell’incontro al Ministero pare troppo lontana per chi si ritrova senza stipendio e senza prospettive, così il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, e l’assessore alle Politiche del Lavoro del Comune di Lecce, Alessandro Delli Noci, hanno chiesto che l’incontro sia anticipato.
Intanto, buona parte degli ex lavoratori della Bat sono chiusi nell’ex Manifattura Tabacchi in assemblea permanente. Vogliono avere certezze sul loro futuro occupazionale, ma soprattutto si aspettano che siano rispettati gli accordi sottoscritti lo scorso mese di luglio -dalle aziende che dovrebbero avvicendarsi nella proprietà- al Ministero dello Sviluppo Economico. Comunque i 70 lavoratori che nel frattempo sono stati assunti dalla Korus Ip, azienda produttrice di persiane in alluminio, ha assicurato che, entro il 15 settembre, 35 persone cominceranno a lavorare mentre per il resto dei lavoratori dovrà aspettare gennaio del prossimo anno.
Maddalena Mongiò