Al centro delle recenti polemiche da parte degli ambientalisti la proposta di un emendamento della Legge Regionale n. 14/2007, che tutela ulivi monumentali
Sono già state raccolte 1.400 firme per la petizione indetta dal Coordinamento civico apartitico per la Tutela del territorio e il Forum Ambiente e salute del Grande Salento che si sta mobilitando in difesa dell’ulivo, simbolo della Regione Puglia. L’evento scatenante è la proposta di modifica della Legge Regionale n. 14 del 04 giugno 2007 di “Tutela e valorizzazione del paesaggio degli ulivi monumentali della Puglia”. A ottobre scorso il consigliere del Pdl Massimo Cassano ha presentato un emendamento alla Legge Regionale che, a detta degli ambientalisti, tende a modificare la virtuosa legge preesistente per la tutela degli ulivi secolari in una legge “ammazza ulivi” che mette in pericolo gli uliveti di Puglia.
La Legge Regionale n. 14 prevede nello specifico la tutela e valorizzazione degli alberi di ulivo, in nome della loro funzione produttiva, della difesa ecologica e idrogeologica, e riconosce gli ulivi monumentali come elementi peculiari e caratterizzanti della storia, della cultura e del paesaggio regionale. La Legge stessa prevede la creazione di un elenco di tutela e il divieto di danneggiamento, abbattimento, espianto e commercio degli ulivi che possiedono età plurisecolare. La responsabilità decisionale dell’espianto di un ulivo secolare è oggi compito dell’Assessorato dell’Agricoltura e di una Commissione Regionale ad hoc.
La proposta di modifica, secondo Oreste Caroppo del Forum Ambiente e salute, “cambia l’attuale legge, un vanto legislativo della Puglia, in una legge che di fatto liberalizza gli espianti e i trasferimenti di alberi d’ulivo con il meccanismo del silenzio/assenso. La proposta prevede che l’autorizzazione all’espianto passi direttamente ai Comuni interessati con una semplice Denuncia di Inizio Attività (DIA). Entro un periodo di 60 giorni varrebbe la regola del silenzio/assenso che renderebbe valido quanto nella DIA si preannunciava volere fare”.
La protesta cresce spontaneamente sul Web e viene raccolta dai comitati ambientalisti e dai sindaci di alcuni comuni del Nord Salento che si riuniscono attorno ad una petizione on-line diretta in primis alla Regione Puglia. Secondo Oreste Caroppo “il problema di questa proposta è la conseguente deregolamentazione degli espianti degli ulivi secolari con effetti disastrosi sia per il sistema naturale che per la crescente economia di giovani imprenditori salentini che producono prodotti biologici. La proposta di emendamento mira a favorire la speculazione del cemento, dell’asfalto, del fotovoltaico e dell’ eolico industriali. C’è il rischio che si usi l’ulivo anche per facilitare la trasformazione in legna da ardere, biomassa, e di un totale taglio degli ulivi non monumentali per lasciar spazio magari a colture Ogm (organismi geneticamente modificati) di piante per biodisel”.
I comitati ambientalisti chiedono alla Regione Puglia di bloccare la proposta di emendamento e di incentivare la conversione del sistema agricolo in termini di eco sostenibilità e prodotti biologici per un ambiente naturale salubre. La tutela degli uliveti e degli ulivi plurisecolari, secondo gli ambientalisti, deve migliorare con il riconoscimento di agro-foreste da sfruttare a diversi livelli anche di reddito: “I giovani che si sono avvicinati al biologico sono la speranza per l’agricoltura e per l’imprenditoria salentina. Ma servono politiche sagge che tutelino il territorio e l’economia di questa terra”.
Oriana Rausa