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Botta e risposta sulla nomina dei revisori

Le opposizioni accusano la maggioranza di aver violato i principi di democrazia nella nomina dei revisori. Ma Vincenti replica: “Legittimo esercizio del potere di rappresentanza democratica”
 
Dopo le accese polemiche della scorsa settimana riguardo l’approvazione delle variazioni di bilancio, non si placa lo scontro tra maggioranza e opposizione all’interno del Consiglio comunale di Maglie. Pomo della discordia questa volta è stata la modalità di nomina dei componenti il collegio dei revisori contabili. 
“Il Pdl e il sindaco Fitto -accusano i gruppi consiliari di minoranza- hanno violato il Decreto di Sviluppo n.138 del 13 agosto 2011, che prevede l’obbligo di ricorrere al sorteggio per la scelta dei componenti l’organo di revisione contabile nelle Regioni e negli Enti locali, come tra l’altro ha ricordato Rocco Palese al presidente Vendola. La maggioranza consiliare di Maglie ha invece contravvenuto a questo obbligo di legge, determinando con la sola forza dei numeri l’intera composizione del collegio e violando così i principi di rappresentanza democratica. Un’arrogante azione messa in atto per impedire, in vista della verifica degli equilibri di bilancio, un’imparziale valutazione della grave situazione economico-finanziaria, sancita anche dai Tribunali Civili. L’opposizione chiede al Ministro Fitto di sanare questa illegittimità e ristabilire nella sua città i principi di democrazia, legalità e trasparenza”. 
A difesa della procedura di nomina si è espresso il presidente della Commissione consiliare Attività Produttive e Politiche Fiscali e Finanziarie, Dario Massimiliano Vincenti: “La democrazia è unicamente espressione di numeri e quindi nella votazione dei revisori non è stato violato alcun principio, ma semmai è stato espresso un legittimo esercizio del potere di rappresentanza democratica. I consiglieri di opposizione hanno anche loro espresso validamente il proprio voto e queste loro accuse sono maturate, guarda caso, dopo l’acquisizione dei risultati di scrutinio. La nomina, poi, non poteva avvenire tramite estrazione per due motivi: l’inesistenza del registro regionale dei revisori, e solo su questo si basava l’intervento di Palese, e l’ancora attesa adozione del decreto del Ministero dell’Interno contenente i criteri per l’inserimento degli interessati nell’elenco stesso dei revisori. Illegittimo sarebbe, semmai, dare seguito a ciò la minoranza chiede solo oggi, non prima della votazione”. 
 
Alessandro Chizzini