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Per l’Us Lecce il futuro è ancora ignoto

Si ipotizza l’autogestione del club nel prossimo campionato di serie A e in molti considerano difficile l’ipotesi del cambio di proprietà
 
Il destino del Lecce è avvolto nel mistero. Il presente dice solo che i giallorossi parteciperanno al prossimo campionato di serie A. Ma è tutto da conoscere quale sarà la proprietà e lo staff tecnico. Dopo le dichiarazioni di messa in vendita del patron Giovanni Semeraro (nella foto) non ci sono state altre più notizia dal club di via Templari. A questo punto sono in piedi due ipotesi: cambio di proprietà o autogestione con la famiglia Semeraro che esce fuori dal Consiglio d’amministrazione. Pare più probabile la seconda ipotesi. La società in questi giorni ha aperto i contatti solo per formulare tramite il proprio sito Web il cordoglio per la scomparsa di monsignor Cosmo Francesco Ruppi, “che negli anni ha sempre seguito, con simpatia ed affetto, le sorti della nostra società”. 
Per quanto riguarda la situazione del club sembra ancora in piedi la trattativa con il Gruppo Veneto Banca, o addirittura con un nuovo istituto di credito, che in molti danno però non credibile. Mentre viene data quasi per certa l’autogestione con l’amministratore delegato Claudio Fenucci chiamato a dirigere ed a scegliere lo staff tecnico. In pole position c’è sempre come direttore sportivo Cristallini (Vicenza) su Osti (ex Atalanta). Per la panchina sbocciano tanti nomi anche se in molti stanno per accasarsi Di Carlo (Chievo), Atzori (Sampdoria), Sannino, Montella, Giampaolo (Cesena), Ventura e Zenga.
Se dovesse esserci l’ingresso di una nuova proprietà ad avvicendare la famiglia Semeraro, ci potrebbe essere l’ipotesi del ritorno di Gigi De Canio. “Non c’è assolutamente niente con il Lecce -ha detto il tecnico lucano ai microfoni di Sky Sport 24-. Tornerei senza alcun problema ma soltanto nel caso in cui cambiasse la proprietà. La nuova proprietà dovrà avere la volontà di stilare un progetto serio come quello che avevamo precedentemente con la famiglia Semeraro, prima della rottura. Il rapporto con Giovanni Semeraro non si è mai interrotto, ci siamo lasciati bene e di ciò sono contento. Per ora non ho ricevuto offerte, la possibilità di rimanere disoccupato esiste. L’estero? Preferirei rimanere in Italia, ma se dovesse esserci un buon progetto ci penserei. Il Catania? Fanno ottimi investimenti, un centro sportivo di grande spessore, sarebbe sicuramente una soluzione intrigante”.
E sul piano del calcio mercato ci sono sempre il portiere Antonio Rosati e l’esterno algerino Djamel Mesbah. Ma è tutto da chiarire il destino di calciatori in scadenza come Chevanton, Fabiano e Di Michele (dovrebbero solo incontrarsi per la riconferma).
Ed intanto Lecce può esultare per un trofeo nazionale. Il merito è dei pluricampioni di vita e di sport come i protagonisti dell’Ascus Lecce, neovincitori della coppa Italia di calcio non vedenti. A Cremona i salentini hanno battuto in semifinale la Roma, grazie al gol del bomber azzurro Massimo Cervelli. Mentre in finale la squadra del tecnico Pasquale Porciello (vice allenatore della nazionale azzurra) ha battuto per 1-0 la Liguria, grazie al sigillo del capitano-bandiera Salvatore Peluso, match-winner su tiro libero. Così è giunta la terza coppa Italia della sua storia, che vede nel palmares sei scudetti e due supercoppe. I salentini sono in piena corsa per il settimo scudetto. Una squadra capace di vincere e sempre pronta a fare il tifo per i suoi beniamini dell’Us Lecce.
 
Pasquale Marzotta