A un anno e mezzo dalle amministrative, il sindaco di Lecce si dice pronto al secondo mandato, definendo la sua esperienza politica “difficile, ma travolgente”
Messo nel cassetto un anno difficile, Paolo Perrone è pronto a percorrere la strada che lo porterà dritto a una nuova sfida elettorale. Alle amministrative leccesi del 2012, infatti, il sindaco uscente di Lecce sarà in prima linea.
“Per me è stata un’esperienza molto pesante, ma assolutamente travolgente, per motivazione e realizzazione personale. Non ho mai nascosto ai miei concittadini quali fossero le difficoltà, ma credo di aver gettato le basi per un anno e mezzo importante che ci separa dalle elezioni”, ha dichiarato il primo cittadino, prima della pausa natalizia. “Sindaco, ma si ricandiderà?”, hanno incalzato i giornalisti durante il tradizionale scambio di auguri. “Se i leccesi considereranno il mio lavoro ben fatto e svolto positivamente, so di poter contare già adesso sulla fiducia di gran parte della città. Ho visitato scuole e associazioni, sono stato a contatto diretto con i cittadini e ho sentito il loro calore”, ha risposto Perrone che, con improbabili alleanze e avversari di “peso” lanciati dalla compagine del centrosinistra, potrebbe trovarsi di fronte uno scenario politico tutt’altro che semplice. “Nessuna campagna elettorale è facile -ha precisato, consapevole che le elezioni comunali di Lecce non saranno una passeggiata- io non ho timori, sono apposto con la mia coscienza. Avrò rispetto per tutti gli avversari. Certamente, la mia amministrazione s’identifica con un’azione di risanamento, a causa di un momento negativo per le casse comunali che io avevo il dovere di affrontare”.
Dall’altra parte potrebbe esserci proprio lei: Adriana Poli Bortone. Prima madrina e componente del governo cittadino, poi avversaria del partito di Berlusconi (alle provinciali di Lecce e alle regionali pugliesi). Il copione, se la Poli lo volesse, potrebbe replicarsi per la prima poltrona di Palazzo Carafa. “Immaginare la senatrice nella stessa coalizione di Carlo Salvemini sembra un po’ difficile. Se, invece, a prevalere saranno i ‘bizantinismi di palazzo’, credo che l’elettorato non avrà la voglia d’identificarsi in un piatto variegato, fatto di diverse provenienze e storie politiche”, ha ribadito il primo cittadino. E sui probabili candidati a sindaco per il centrosinistra Loredana Capone e Antonio Rotundo, ha ironizzato: “Ritengo la Capone un buon candidato per il centrosinistra. Con Rotundo -com’è noto- non ho un rapporto idilliaco, ma ha saputo fare un’opposizione martellante e sempre presente. Ci sono molti galli nel pollaio, da quella part”.
A suo vantaggio, al contrario, ci sarebbe una «maggioranza chiara, definita e compatta», pronta a riconfermare l’impegno a Lecce. Ago della bilancia, nella tessitura dei contatti e dei patti politici, potrebbe essere l’Udc di Casini, a cui il sindaco-futuro candidato, spalanca le porte: “Se decidesse di appoggiarmi, non potrebbe che farmi piacere”. Tra un anno tutto potrà essere, in concomitanza con ciò che accadrà a livello nazionale e che dunque si riverserà sul panorama locale. Ricorda di non essere “un’idealista”, Paolo Perrone, quando racconta del momento difficile vissuto con la fuoriuscita di nove consiglieri dalla sua maggioranza e del successivo rimpasto: “Avevo due strade davanti; andarmene a casa oppure chiedere, senza cambiare la mia rotta, chi volesse condividere il mio progetto. Mi hanno sostenuto i più giovani eletti col centrosinistra, non sottomessi a obblighi di partito e a me più vicini come sensibilità”.
Barbara Politi