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Cara Puglia

Ticket sanitari, acqua, benzina ed Rc auto: la Befana porterà ai pugliesi tasse più alte. Una vera e propria “maxistangata”, proprio in un momento in cui la nostra regione fa i conti con la crisi economica e una povertà sempre più diffusa. Mentre i politici appaiono divisi sull’argomento, Federconsumatori reputa il provvedimento ingiustificato e sottolinea come i rincari costeranno complessivamente ad ogni famiglia 1.016 euro all’anno 
 
Le cattive notizie sono diverse e coinvolgono, indistintamente, ognuno di noi. Una “maxistangata” d’inizio anno che, certamente, non sarà stata gradita dai pugliesi che tra acqua, carburante, assicurazione auto e ticket sanitario in questo 2011, ci rimetteranno un bel po’ di tasca loro. A tal punto da conquistare il triste primato delle tasse più alte d’Italia. 
Ma andiamo con ordine. Per par condicio sanitaria -in un momento già difficile per gli operatori della sanità e gli utenti che rischiano di usufruire di meno servizi e di un numero ridotto di strutture ospedaliere- la Regione Puglia ha introdotto il pagamento fisso di un euro per ogni ricetta destinata alla prescrizione di un farmaco da banco. Esenti e non, dovranno così pagare la cosiddetta ricetta “rossa”, secondo quanto previsto dal piano di rientro sanitario regionale. Lo stesso piano che non ha mancato di sollevare, anche durante le festività natalizie, critiche e polveroni a causa del blocco delle internalizzazioni per i lavoratori dell’Asl di Lecce (che continuano la loro protesta, in attesa del parere della Corte Costituzionale) e della chiusura di ben quattro presidi ospedalieri in provincia di Lecce, fra i quali Poggiardo e Campi Salentina, ritenuti fondamentali per il servizio sanitario nel territorio. Tornando ai ticket, ci sarà l’esenzione per le visite specialistiche per cassaintegrati, disoccupati, lavoratori in mobilità e i loro famigliari, solo nei casi di reddito inferiore agli 8.263 euro, o di 11.362 euro in presenza di un coniuge. 
Il costo dell’acqua, bene di primaria necessità, è salito alle stelle, tanto da rappresentare un caso atipico a livello nazionale. La tariffa pugliese continua a lievitare, mentre nel resto del Paese diminuisce. Il calo della media nazionale è dettato dagli studi Cgia di Mestre secondo cui, rispetto al 2008, l’acqua costa in Italia l’1,2% in meno. Nella nostra regione, al contrario, dal 2009 la tariffa è passata da 1,31 a 1,54 euro al metro cubo, con un incremento di oltre il 17%. Quest’anno, l’ultimo aumento: dal 1° gennaio scorso la bolletta si appesantirà di un 5% in più che, in soldoni, saranno circa 20 euro d’aumento all’anno. 
Brutte notizie poi per il popolo degli automobilisti: dal primo marzo, il prezzo della benzina (non del gasolio o degli altri carburanti) aumenterà di 2,6 centesimi al litro. Il ritocco sull’imposta regionale della benzina (Irba) riporterà, nelle casse pugliesi, circa 15 milioni di euro. La mazzata, però, riguarda anche l’Rc auto con aumenti che potrebbero oscillare tra il 25 e il 50%. Una vera doccia fredda, per tutti i conducenti d’auto che, già lo scorso anno, avevano subito una maggiorazione nell’importo dell’assicurazione. Secondo l’UniCons, l’associazione a tutela dei consumatori, l’aumento spropositato dell’Rc, in Puglia, deriverebbe da una volontà delle compagnie assicuratrici di rimediare alle truffe inscenate dai pugliesi. In sostanza, si tratta dei “falsi incidenti”, oggetto di un’inchiesta della procura di Taranto finita con l’emissione di numerose ordinanze di custodia. Un’altra indagine è in corso a Bari, dove nel mirino della procura sono finiti anche alcuni avvocati e un medico. UniCons, comunque, non ritiene giusto che a pagare questa situazione d’illegalità siano “tutti gli automobilisti pugliesi, che si vedono aumentare i premi assicurativi a cifre improponibili”, considerato che dal 1° gennaio sono lievitati anche i costi dei pedaggi delle autostrade italiane: oltre il 3%, la maggiorazione su tutta la rete. 
 
Barbara Politi