Il pericolo dissesto per il momento è scongiurato. Ma la strada del risanamento è ancora lunga
Se la Provincia di Lecce fosse stata una nave, con tutte le “falle” del suo bilancio, probabilmente sarebbe affondata. Debiti ereditati al 2009? Poco più di 170 milioni di euro. Questa la montagna che deve scalare l’assessore al Bilancio, Silvano Macculi. “Abbiamo ereditato dal centrosinistra una situazione grave. Nel 1995 -ricorda Macculi- Lorenzo Ria dovette fare i conti con 22 milioni di euro di debiti, ma aveva 60 milioni di euro di avanzo di amministrazione. I debiti erano più che coperti. Nel 2009 la Giunta Gabellone ha ereditato poco più di 170 milioni di euro di debiti e un disavanzo di due milioni e 500mila euro. Il centrosinistra ha sottostimato le entrate ed altri 4 milioni e 500mila euro di spesa sono stati passati al 2010. Abbiamo accertato 5 milioni di euro di debiti fuori bilancio. Un altro milione e 900mila lo dobbiamo a Enel e 4 milioni di euro per uscire dallo swap (lo strumento finanziario che consente scambi di flussi di cassa tra due controparti, ndr)”.
Un quadro a tinte fosche. D’altra parte le numerose soluzioni prospettate già mesi fa, avevano disegnato una situazione contabile non proprio felice. Altro capitolo pesante riguarda i debiti fuori bilancio denunciati dall’assessore Macculi: “Sulle delibere senza copertura di spesa risponderanno alla Corte dei Conti, se dovesse chiedere chiarimenti, noi stiamo affrontando il problema. C’è di tutto: dai 500mila euro per un forum sulla pace, agli 800mila euro per Stp, ai 2 milioni e 600mila euro per due annualità di Enel”. Erano convinti che si sarebbe dovuto chiedere il dissesto, ma “stiamo facendo una corsa ad ostacoli e andiamo avanti giorno per giorno”. Questa imponente massa debitoria non poteva essere affrontata se non con una dilazione: 15 milioni di euro al mese per vent’anni. “Il conto consuntivo, è la fotografia dell’ente al 31 dicembre di ogni anno e rappresenta lo stato di salute della Provincia -continua Macculi- su questo conto consuntivo grava il disequilibrio di bilancio 2009”.
Secondo Macculi la ricetta passa attraverso atti contabili realistici, quindi taglio delle spese. Ma non basta e l’amministrazione Gabellone intende attivare una procedura di “sale & lease back” (vendita con leasing di ritorno). Gli immobili da alienare sono la sede della Questura di Lecce e la Caserma dei Vigili del Fuoco, che restano vincolati alle destinazioni d’uso. “Il Bilancio dell’Ente per l’anno 2010 è in equilibrio. Una dichiarazione apparentemente di routine -afferma Antonio Gabellone-, ma non è affatto scontata per la Provincia di Lecce. Abbiamo puntato sulla razionalizzazione dei costi, il recupero di efficienza e sulle alienazioni patrimoniali. Quest’ultima voce non ha dato i risultati sperati. La revoca da parte del Ministero dell’Interno della disponibilità all’acquisto della Caserma dei Vigili del Fuoco e la gara andata deserta per la vendita della ‘Badessa’ hanno prodotto mancate entrate patrimoniali per 7 milioni di euro. Confidiamo che la procedura di ‘sale & lease back’ attivata sui due immobili dia i frutti sperati. Certamente non saremmo ricorsi a questa procedura se gli immobili fossero stati alienati, ma la situazione finanziaria non consentiva alternative. È di tutta evidenza che il delicato equilibrio dichiarato, pur costituendo un importante passo avanti rispetto allo scorso anno, è ancora lontano da una situazione da considerare risanata, tante e tali sono le situazioni da fronteggiare: dalla crisi dei conti della Stp, al contenzioso sul contratto-ponte e sui servizi minimi dei trasporti, sino alla definitiva verifica dei residui attivi”.
Maddalena Mongiò