Si infiamma il dibattito in città sulla gestione dei servizi pubblici, a causa soprattutto della carenza di fondi nelle casse comunali
La politica neretina torna a parlare dei problemi dei cittadini. Dopo intere settimane trascorse a commentare l’approvazione del bilancio, con tutto il corollario di accuse, polemiche e recriminazioni tra i diversi esponenti politici locali, finalmente a Palazzo Personè vengono affrontate questioni più vicine alla cittadinanza. In realtà si tratta di problemi antichi, ma che oramai sembrano quasi irrisolvibili. La pulizia delle strade, la cura del verde pubblico, la tutela degli spazi comuni, la gestione dei servizi cimiteriali tornano ad essere oggetto di un acceso dibattito, dopo che, la gara indetta per la gestione di questi servizi pubblici, è andata deserta a causa delle cifre irrisorie messe a disposizione dall’amministrazione comunale.
In poche parole: le casse del comune continuano a piangere miseria e nessuna azienda vuole sobbarcarsi il peso della cura e della pulizia degli spazi pubblici, della gestione del verde pubblico e di altri servizi, in cambio di compensi così scarsi. Il problema è quanto mai serio, se non altro per lo stato in cui versano molte strade e piazze di Nardò, già interessate da lavori pubblici e da interventi di vario tipo. La maggioranza ha pensato di trovare una soluzione efficace proponendo la creazione di una società mista pubblico-privata cui assegnare la gestione di un ampio ventaglio di servizi. Si tratta soltanto di un’ipotesi ancora ai primissimi stadi di definizione, ma tanto è bastato per accende la bagarre politica.
Per l’opposizione è una decisione improvvisata che, tra l’altro, ha il limite di non coinvolgere in alcun modo il Consiglio comunale. Secondo i rappresentanti dell’intesa di centrodestra “si persevera nell’attuare vecchi cliché, continuando a tenere allo scuro il Consiglio comunale, i consiglieri di minoranza e la cittadinanza delle fondamentali scelte assunte, salvo poi chiederne la collaborazione quando Vaglio & co. annaspano nelle difficoltà”. Volendo rimanere fuori dalle solite beghe politiche, rimane la consapevolezza che la città necessita al più presto di un piano di riqualificazione generale, che spazi dal verde pubblico all’urbanistica, dagli immobili alle strade. Ma con quali soldi?
Alessio Palumbo