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“Benedetto il comune di Nardò”

Un attestato di stima per il comune salentino dal quotidiano “Il Messaggero”

 

Duramente criticata all’interno delle mura cittadine, l’amministrazione Vaglio riceve un inaspettato riconoscimento da un articolo apparso su “Il Messaggero”. Nemo propheta in patria! (nessuno è profeta in patria), verrebbe da dire, parafrasando il vangelo di Marco.
Lasciando da parte le cose sacre, fa un certo effetto notare che, la tanto bistrattata Amministrazione comunale neretina sembra avere degli estimatori fuori dai confini cittadini. Lo scorso 17 ottobre infatti, sulle pagine del quotidiano romano, è comparso un articolo nel quale si affermava: “Benedetto il Comune di Nardò”. Il motivo dell’esclamazione era un’ordinanza del 2007 che vietava l’affissione di manifesti sui segnali, la distribuzione di volantini pubblicitari, etc. Una pratica che, secondo il giornalista autore dell’articolo, rappresenta una delle principali cause del degrado pubblico. La risoluzione presa dal sindaco neretino è stata dunque additata come auspicabile persino in una grande metropoli come Roma.
La notizia, rapidamente diffusasi attraverso i mezzi di informazione e le chiacchiere cittadine, è stata accolta con scetticismo ed ilarità: da più parti si è ribadito che non sono questi i veri problemi di Nardò (come del resto non lo sono i lavavetri, banditi da una delle ultime ordinanze del primo cittadino).  Come dar torto a queste voci: non si può certo negare, infatti, che Nardò soffra di ben altri mali. Non per questo, tuttavia, è necessario criticare aprioristicamente qualsiasi iniziativa o sminuirla definendola inutile. La limitazione delle affissioni e della distribuzioni di volantini sarà sicuramente un provvedimento non di primaria importanza, ma incide sul mantenimento di un certo decoro cittadino, evitando lo spettacolo di strade e muri invasi da fogli di carta, manifesti, volantini e quant’altro. La stessa ordinanza sui lavavetri, anche se non condivisa da tutti e forse eccessivamente dura in relazione alla reale mole di questi lavoratori extracomunitari, può rappresentare uno strumento utile per evitare forme di accattonaggio molesto.
In sostanza, la soluzione delle grandi questioni cittadine può passare, almeno in parte, dall’intervento sui piccoli problemi di tutti i giorni.

 

Alessio Palumbo