Tutto pronto per la sagra paesana che allieterà i palati dei muresi e dei tantissimi partecipanti il 17 e il 18 ottobre
Una festa, una fiera, un impegno annuale di un gruppo di amici. Questo il filo rosso che unisce da ben 26 anni cuore e pancia dei sempre più numerosi avventori che ogni anno affollano le vie del paese, rallegrato dal profumo inebriante del saporito animale, preparato in tutte le sue specialità.
Anche quest’anno, grazie all’impegno dell’Associazione Ricreativa “Pastorella” e alla sapienza culinaria di alcune gioviali signore, la festa de “Lu Porcu Meu” animerà il terzo fine settimana di ottobre, quando il roseo amico dei muresi si ergerà a protagonista di gustosissime grigliate, succulenti bolliti e luculliani banchetti collettivi. In un clima di festosa aggregazione collettiva, si rinnoverà il sodalizio tra la città e il simpatico animale, protagonisti di un binomio ormai inscindibile, oggetto di ilari motti di spirito provenienti dai paesi limitrofi e dettati da una sana e scherzosa rivalità campanilistica. Una “due giorni” all’insegna dell’allegria e della riscoperta di antichi sapori, innaffiati da abbondante vino salentino e dall’immancabile dose di buon umore che naturalmente ribolle nelle vie del paese, in un frizzante gioco di convivialità ed entusiasmo alla vista di fettine, braciole, prosciutti, sanguinacci e tutto ciò che si può ricavare dal dolce maiale, di cui, è noto, nulla va buttato… Del resto, già nel lontano 1830 il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach individuò il nesso profondo tra cibo e pensiero, poi esplicitato nel famoso aforisma “noi siamo quello che mangiamo”. Due secoli dopo, questa riflessione sembra dimostrare tutta la sua fondatezza in questo festoso rito collettivo, che si rinnova da oltre vent’anni senza mostrare alcun segno di cedimento.
Accanto ai numerosi stand gastronomici allestiti per la vendita e la degustazione della carne nelle due serate del fine settimana, nella mattinata di domenica 18 ottobre si terrà la tradizionale Fiera Mercato con espositori dei settori dell’artigianato, dell’agricoltura, di articoli casalinghi e di alimentari. Nel pomeriggio domenicale, l’attesa cuccagna.
Cinzia Rubano