La spiegazione che invece la Teologia pone a tali fenomeni è intimamente legata ad un atto di Fede suffragato tuttavia da quell’imprescindibile fattore razionale che altrimenti trasformerebbe in mera superstizione ciò che invece potrebbe essere legato o a fattori naturali o a vere e proprie truffe, artatamente poste in essere al fine di deprezzare il valore degli immobili supposti “infestati”, per fini speculativi. Qualora non fosse in alcun modo possibile fornire una spiegazione scientifica, si potrebbero ipotizzare forme di intervento soprannaturale, ossia infestazione oggettiva da “anima errante” o di natura demoniaca. Il condizionale è d’obbligo, data l’estrema rarità di tale fenomenologia.
Nel primo caso, quello della cosiddetta “anima errante” si tratterebbe dell’anima di un trapassato ancora vincolato alla terra e bisognoso di preghiere al fine di trovare l’eterna beatitudine. Le Sante anime del Purgatorio si sono infatti spesso manifestate nelle modalità descritte a Matino, e la tradizione popolare salentina è piena di casistica di tal fatta, come molte chiese dei nostri paesi sono dedicate al culto di queste particolari anime purganti. In tale caso l’intervento dell’esorcista sarebbe del tutto superfluo, essendo sufficiente la pietà religiosa della Comunità.
Nel caso invece dell’infestazione demoniaca, che fa parte della cosiddetta “attività straordinaria” del diavolo, ciò sarebbe permesso da Dio al fine di suscitare la conversione di un soggetto o di una comunità. Il luogo oggetto dell’infestazione potrebbe essere stato nel passato abitazione di un’anima dannata o teatro di rituali negromantici (spiritismo, cartomanzia, stregoneria). L’esorcista dovrebbe a questo punto raccogliere quante più informazioni possibili al fine di discernere con adeguatezza la natura demoniaca o meno dell’infestazione, e, attraverso la preghiera e la conversione del circumdato “depurare” con l’opportuna benedizione del Rituale romano il luogo dove l’infestazione è posta in essere, suffragandone così definitivamente la natura demoniaca.
Vincenzo Scarpello