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Pellegrino: “Commissariamento? E’ solo un modo di abbaiare alla luna”

L’ex presidente della Provincia di Lecce minimizza il buco nelle casse dell’ente: “Le risorse a disposizione sono inferiori e lo furono anche per noi. Il centrodestra non trovi alibi per non agire”

 

Da Roma, dove è tornato alla sua attività di avvocato amministrativista, Giovanni Pellegrino attacca: “Sono in ritardo sulla nomina del Segretario generale, il Difensore civico non c’è. Io Giacinto Urso lo nominai dopo soli 15 giorni”. La replica del predecessore di Gabellone è molto semplice: “Mentre sono ancora in alto mare su tutto, cercano di capire cosa fare e intanto, per tenersi impegnati, polemizzano con noi. Ho letto le dichiarazioni di Macculi e di Gabellone -continua Pellegrino- e ho ritrovato in Macculi l’abbaiatore professionale che avevo conosciuto da presidente della Provincia e in Gabellone invece un amministratore attento e comunque moderato. Non sembrano nemmeno far parte della stessa amministrazione. Perché parlare di crack, di commissariamento con un buco di 14 milioni è solo un modo di abbaiare ma questa volta alla luna. Mi sembra invece più realistico il punto di vista del presidente -continua Pellegrino- il quale ci dice che le difficoltà finanziarie della Provincia possono essere superate attraverso un ragionevole contenimento delle spese, una linea che d’altronde faceva parte del suo programma elettorale”.
Pellegrino riconosce, come aveva già fatto, che nel bilancio di previsione vi siano alcune voci di spesa corrente poco stimate. Tuttavia, l’ex presidente sottolinea: “Lo stesso era avvenuto anche negli anni precedenti, senza creare alcuna difficoltà di gestione perché il gettito che si realizzava era sempre superiore a quello che avevamo stimato. Quest’anno invece, evidentemente, questo ultragettito non si è avuto quale conseguenza della crisi economica e questo può portare a qualche difficoltà finanziaria, ma superabile”. Secondo Pellegrino nell’esercizio venturo, il bilancio della Provincia non sarà gravato, come in quello attuale, dal costo delle elezioni, che oltretutto hanno visto un doppio turno. “Altri debiti invece non sono attuali, perché la transazione con Asea non è stata ancora stipulata e non sarebbe prudente stipularla finché le alienazioni che avevamo previsto per finanziarla non si realizzino, e questo vale anche per un debito che potrà emergere nei confronti della Serfin che però ancora non è stato conteggiato”. Pellegrino fa poi riferimento al fatto che del collegio dei revisori facesse parte anche Fabio Campobasso (ex An) nominato dal centro destra: “I revisori dei conti diedero parere favorevole al bilancio di previsione, se oggi il centrodestra lo boccia allora bisogna pensare che ritenga anche i suoi nostri complici”.
Poi Pellegrino ripercorre gli anni della sua amministrazione: “Ci trovammo a fronteggiare numerosi debiti fuori bilancio per importi notevolissimi che abbiamo tutti affrontato senza criminalizzare i precedenti amministratori ma soprattutto senza trovare alibi per la nostra eventuale incapacità di eguagliare l’operato di un’amministrazione che era stata molto attiva -sottolinea Pellegrino-. Certo, in prospettiva riconosco che come io ho ridotto l’attivismo della Provincia rispetto all’esperienza di Lorenzo Ria (e il centrodestra mi ha criticato per questo) allo stesso modo sarà necessario che Gabellone introduca un’ulteriore riduzione delle spese rispetto alla mia esperienza, perché il ruolo stesso della Provincia tende a ridursi: i trasferimenti statali progressivamente diminuiscono e la situazione economica sconsiglia un incremento delle aliquote. Io le trovai tutte al massimo -aggiunge Pellegrino- avrei potuto aumentarne solo una e non lo feci credo che opportunamente Gabellone si muoverà nella stessa direzione”.
Insomma, Pellegrino non ci sta a veder criminalizzato l’operato della propria giunta e politicamente boccia l’allarme di Macculi: “Il vero problema per il centrodestra sta nel far dimenticare la campagna elettorale perché dopo aver detto per mesi, falsamente, che la mia amministrazione era stata poco attiva, si trova oggi nella necessità di ridurre ancora gli ambiti di attività. Spero per loro -conclude Pellegrino- che trovino invece il modo di mantenere la nostra capacità di attrarre risorse dall’esterno perché è quello che ci ha consentito di andare avanti negli ultimi tre esercizi della mia amministrazione”.

 

Alessandra Lupo