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Università del Salento, conflitto di interessi per Laforgia

I sindacati accusano il rettore dell’ateneo salentino di essere “controllore e controllato”, dopo la sua nomina a membro del Cda della Fondazione Università del Salento 
 
È il rettore Domenico Laforgia il primo dei componenti del Consiglio di amministrazione della Fondazione Università del Salento così come previsto dall’articolo 14 dello Statuto, nonostante le polemiche nate la scorsa settimana da parte dei sindacati che non vedevano di buon occhio il doppio incarico del rettore. Il Senato accademico, convocato lunedì scorso, con 17 voti favorevoli e 3 astenuti (4 gli assenti), al termine di una seduta durata 3 ore e mezzo ha votato a scrutinio segreto. Tuonano i sindacati che contestano la mancanza di democrazia nelle scelte importanti dell’Ateneo: il ruolo del rettore mal si sposerebbe, secondo i sindacati, con quello di presidente o consigliere della Fondazione, che lo porterebbe ad “essere controllore e controllato, il che -avevano ribadito- non sembra essere pienamente legittimo”. 
Il nuovo ente gestirà infatti i mega appalti da 120 milioni di euro e una serie di servizi da 20 milioni. Gli altri quattro consiglieri del Cda dovranno essere designati, uno dal Senato accademico, uno dal Miur e tre dal Cda dell’Università. Il 29 maggio prossimo, durante la prima seduta del Cda dell’Università, Laforgia potrebbe diventare anche presidente. I rappresentanti di Ust Cisl e Cisl Università scrivono in merito: “La conduzione dell’Università del Salento è completamente affidata all’individualismo dei vertici dell’Ateneo che determinano di volta in volta regole e criteri gestionali a seconda dei casi e degli scopi da raggiungere”. In particolare Salvatore Giannetto della Uil sollecita Laforgia a “ritornare al confronto democratico” e a prendere atto che il sindacato è un “riferimento ineludibile”. 
Si è tenuta inoltre una riunione con l’Associazione degli Industriali, i costruttori da una parte e il rettore dall’altra a parlare di edilizia universitaria e di soldi. Ci sarebbero in ballo nuovi progetti di allargamento dell’università e dunque l’apertura di nuovi cantieri, ci si chiede dunque quali rapporti ci saranno tra Università e Fondazione? E come verranno gestiti? Sono tanti gli interrogativi in attesa di una risposta. Intanto al rettore Laforgia il quesito più insidioso: lascerà il posto di rettore per gestire la Fondazione? 
 
Eleonora L. Moscara