Cerca

Un trasferimento indesiderato

In attesa della pronuncia del Tar, continuano le proteste da parte di cittadini e associazioni per il trasferimento di  76 cani dal canile di Galatina a quello di Noha
 
Ai ferri corti alcuni residenti della frazione di Noha, le associazioni animaliste e l’Amministrazione comunale. Tutto nasce da un’ordinanza del capitano Domenico Angelelli, responsabile Polizia edilizia e ambientale, e randagismo, che ha disposto il trasferimento di 76 cani, ricoverati nel canile sanitario, nel canile di Noha. Gli appelli delle associazioni degli animalisti sono caduti nel vuoto: l’Amministrazione comunale ha accelerato le procedure, nonostante nella mattinata del 26 agosto fosse pervenuta una nota della Regione Puglia, indirizzata anche ai Nas di Lecce, in cui veniva sottolineato che il trasferimento dei cani nel parco rifugio “Il Turchio” non era opportuno in quanto la struttura ospita già 207 cani e la Legge Regionale n. 6/2006 ha fissato in 200 esemplari la capienza massima di una struttura recettiva, anche in presenza di moduli contigui. 
L’ordinanza è oggetto di un ricorso al Tar, promosso da alcuni residenti della zona in cui sorge il canile e dall’associazione Nuova Lara. “Quello che, francamente è inspiegabile -afferma Floriana Catanzaro, componente della commissione regionale randagismo- è la difesa tout court dell’Amministrazione comunale verso il canile di Noha. Come si possono portare dei cani in una struttura con dei precedenti così inquietanti? E quale interesse ha l’Amministrazione a difenderlo? È chiaro che gli aspetti di questa vicenda saranno valutati nelle sedi opportune”. Oggi la questione si gioca dunque al Tar, la cui pronuncia è attesa per l’8 settembre in merito al problema dell’impatto acustico e della profilassi sanitaria. Nel ricorso viene ricordato come “appena pochi mesi dopo l’entrata in funzione di detta struttura si manifestarono nella zona gravi problematiche di carattere igienico sanitario e in particolare, attesa la massiccia presenza di cani, il superamento dei livelli massimi di tollerabilità delle immissioni rumorose, con situazione di inquinamento acustico accertata dall’Asl Le/1”. Nelle mani dei giudici amministrativi è ora dunque il destino dei cani di Galatina e del riposo dei residenti di Noha. 
 
Maddalena Mongiò