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Un sogno chiamato Negramaro

Da un decennio sul tetto del mondo della musica, la loro è stata la prima band italiana a esibirsi in concerto allo stadio di San Siro (nessun’altra ci era mai riuscita) e a calcare il palco dell’Arena di Verona. In un crescendo di successi tra i più strepitosi 

 

Baciati dalle stelle del talento, della creatività e del successo, i Negramaro sembrano davvero trasformare in oro, ed emozioni, tutto ciò che toccano. In vetta alle classifiche di vendita e dell’airplay radiofonico con i loro album multiplatino questi sei straordinari musicisti, di cui il Salento s’inorgoglisce il cuore, non hanno certo bisogno di presentazioni perché, come tutti sanno, Giuliano Sangiorgi (voce, piano e chitarre), Emanuele Spedicato (chitarre), Ermanno Carlà (basso), Danilo Tasco (batteria), Andrea Mariano (pianoforte, sintetizzatori, programming, editing) e Andrea De Rocco (campionatore) da dieci anni a questa parte continuano a plasmare l’anima, la pelle e i respiri di quel sogno chiamato Negramaro. E hanno sempre lavorato con grande impegno per arrivare a dove sono, facendosi agli inizi le ossa con una dose massiccia di esibizioni live nei locali del circuito alternativo della provincia leccese. 

Nel 2002, in seguito ad un provino con la talent scout Caterina Caselli, firmano un contratto con Sugar, la prima etichetta musicale indipendente d’Italia, ed ecco arrivare quel paio d’ali per spiccare il volo. E sarà un crescendo inarrestabile. L’esordio discografico con l’album omonimo Negramaro (2003), l’affermazione con 000577 (2004), la trionfale conferma con Mentre Tutto Scorre (2005), la consacrazione nel 2007 e nel 2010 a re indiscussi del panorama musicale italiano, e non solo, con La finestra e Casa 69 (registrati rispettivamente al Plant Studios di San Francisco e al Metal Works di Toronto), la celebrazione, adesso, dei primi dieci anni di musica con Una storia semplice

Il tutto bagnato, tra chilometri macinati in giro per l’Italia e l’Europa con tour sold-out, da una pioggia di riconoscimenti che ci vorrebbero ore per elencarli tutti. Solo tra il 2005 e il 2007 si contano, per citarne alcuni, il Premio della Critica Radio&TV alla 55esima ed. del Festival di Sanremo, il Premio Rivelazione al Festivalbar 2005, il Premio Miglior Tour a quello del 2006, per poi diventarne, l’anno dopo, i vincitori assoluti con il brano Parlami d’amore. E ancora, il Premio Lunezia Poesia del Rock 2006 e 2007 per il valore Musical-Letterario dell’album Mentre Tutto Scorre e del brano Via le mani dagli occhi; l’Mtv Europe Awards come Best Italian Act, il Premio Videoclip Italiano con Mentre tutto scorre e il Premio M.E.I. come miglior band emergente dell’anno. 

Dotati d’instancabile curiosità artistica, cementano inoltre una collaborazione col mondo del cinema firmando la colonna sonora di film d’autore (da La Febbre di Alessandro D’Alatri a Vallanzasca -Gli angeli del male di Michele Placido) che valgono loro tre Nastri d’argento. Ma sono essi stessi protagonisti alla Mostra del Cinema di Venezia 2007 con il rockumentary Dall’altra parte della luna di Dario Baldi e Davide Marengo, il film che racconta la storia di un sogno. Il loro.