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“Un patto per la città tra cittadini, commercianti e amministrazione”

Il candidato alla carica di primo cittadino magliese del centrosinistra è l’avvocato Raffaele Cesari che, come prima cosa, ha  voluto chiarire la posizione del suo schieramento sulla situazione del traffico: “Il centrosinistra non vuole chiudere il centro storico, come si sente dire, ma solo dopo la realizzazione di parcheggi a raso idonei ad assorbire il traffico urbano, compensando l’inefficacia del megaparcheggio. Senza questo intervento, si congestionerebbero le arterie parallele, con ulteriori disagi per il traffico. Occorre porre in essere provvedimenti concordati tra amministrazione, cittadini e commercianti che consentano di avere un centro storico vivibile e che individuino i criteri per la realizzazione dei parcheggi a raso, strumenti che garantiscono efficienza ed economicità”. Sulle strategie per sostenere le attività artigiane, Cesari considera fondamentale il ruolo dell’amministrazione: “Le attività cittadine devono essere appoggiate in maniera concreta, attraverso strumenti come la leva fiscale o contribuendo sulla tassa sui rifiuti, cioè una serie di servizi reali con  concrete opportunità di vantaggio per le imprese. Il problema principale di Maglie, però, è stato quello di aver puntato solo sul settore commerciale, e ciò si è rivelato un danno per gli stessi commercianti; diversificare gli ambiti di intervento avrebbe infatti una positiva ricaduta sull’attività commerciale nel suo complesso, perché chi giunge a Maglie troverebbe maggiori occasioni per effettuare i propri acquisti. Occorre quindi elaborare una nuova strategia che vada in questa direzione”. Sul Prg, Cesari sottolinea la bocciatura delle Zone G come ovvia, in quanto il modo in cui erano state organizzate non corrispondeva alle previsioni di legge e sostiene la necessità di valutare il prossimo Pug in maniera concertata e soprattutto ponderata. In merito alla tematica ambientale, Cesari trova utile puntare sul fotovoltaico e concorda con le proposte dei suoi rivali, ma con alcune considerazioni: “Sarebbe opportuno eliminare i muri che recintano Villa Tamborino, perché in questo modo verrebbero esaltati il suo verde e la sua immagine anche all’esterno. Sono d’accordo poi sulla gestione della villa da parte del privato, a condizione però che questi non la sfrutti in termini economici inserendoci un’attività commerciale. La creazione di un ortobotanico mi sembra un’ottima soluzione, magari da collegare al museo paleontologico e realizzare così percorsi culturali. La nostra filosofia deve essere quella di utilizzare i nostri beni per creare attrattiva e ritorno in termini economici”.