Aggredisce un anziano e danneggia un’abitazione e un’auto con un’arma da fuoco: la Polizia arresta un leccese
Nelle prime ore di ieri la Squadra mobile ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di un cittadino salentino di 36 anni ritenuto l’autore dell’aggressione e delle minacce subite da un anziano pescatore, oltre che del danneggiamento, mediante esplosione di colpi di arma da fuoco, del portone d’ingresso dell’abitazione e di un’autovettura di proprietà di un cittadino che aveva difeso l’anziana vittima. Nel provvedimento vengono contestati all’indagato entrambi gli episodi.
Secondo la ricostruzione operata dai rappresentanti della Questura di Lecce, l’uomo, già conosciuto dalle forze dell’ordine, lo scorso 15 agosto, mentre si trovava sul lungomare di Torre Rinalda, per futili motivi ed in presenza di minori, avrebbe minacciato e picchiato l’anziano pescatore che lo aveva redarguito per aver tenuto un atteggiamento aggressivo nei confronti di alcuni ragazzini che giocavano sulla riva.
L’intervento di altri cittadini presenti ha evitato conseguenze più gravi per la vittima. Proprio il soggetto che si era posto a difesa dell’anziano, secondo le ricostruzioni degli investigatori, sarebbe poi stato l’obiettivo della rabbia dell’arrestato, che avrebbe raggiunto la sua abitazione per poi esplodere diversi colpi d’arma da fuoco all’indirizzo del portone d’ingresso e dell’autovettura di proprietà; una volta danneggiati, l’uomo si sarebbe dato alla fuga.
Gli agenti della Sezione antirapina della Squadra mobile, intervenuti a seguito degli episodi, si sono immediatamente concentrati sull’analisi dei filmati delle telecamere ubicate nel luogo teatro degli eventi e sulle testimonianze delle vittime e di alcuni testimoni rintracciati. La conoscenza del territorio, oltre che del contesto criminale di riferimento, ha permesso di raccogliere gli indizi di colpevolezza necessari per indirizzare le indagini sul 36enne.
L’Autorità Giudiziaria, condividendo le ipotesi investigative formulate dalla polizia giudiziaria, ha emesso nella mattinata di ieri il provvedimento di custodia cautelare in carcere, contestando all’indagato, tra le altre cose, le minacce, il danneggiamento ed il porto in luogo pubblico dell’arma, con l’aggravante, tra l’altro, di aver agito per futili motivi e con metodo mafioso. Il provvedimento è stato eseguito nella prima mattinata dalla Squadra mobile di Lecce che, al termine delle formalità, ha condotto l’indagato in carcere a disposizione.