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Tassa di soggiorno per tutti

L’assessore provinciale al Turismo ed al Marketing, Francesco Pacella, ha proposto un regolamento unico per l’applicazione -dal 1° aprile fino al 30 settembre di quest’anno- della tassa di soggiorno per i turisti. Un’imposta fortemente voluta dai Comuni ma osteggiata dalle associazioni di categoria, “a meno che, con i ricavi del balzello, si migliorino infrastrutture e servizi a beneficio degli stessi turisti” 
 
Da una parte ci sono gli operatori del settore che a gran voce spingono per un Salento “tax free”, dall’altra invece c’è chi, come l’assessore provinciale Francesco Pacella, spinge per una “regolamentazione coordinata e condivisa” in vista dell’entrata in vigore della famigerata tassa di soggiorno turistica sorta nelle pieghe del federalismo municipale. E così la nostra terra, la terra bagnata dai due mari ad altissima vocazione turistica, si scopre avere, oltre che due coste, anche due facce. E due visioni che in materia di applicazione della nuova gabella sono diametralmente opposte. 
Solo motivi “stagionali” hanno smorzato -per il momento- le critiche sorte la scorsa estate quando della tassa che colpisce i vacanzieri in trasferta se ne è cominciato a discutere apertamente tra favorevoli e contrari. “Come si fa ad applicare un simile balzello -era (ed è) l’opinione comune di coloro che alzarono a suo tempo le barricate- quando già i turisti sono costretti a lunghe ore di viaggio per raggiungere le nostre coste e le nostre città?”. Morale: gravare loro di un altro seppur piccolo sacrificio economico avrebbe potuto rappresentare l’invito-mazzata aggiuntivo a preferire altre mete più comode e facilmente raggiungibili.
La questione è stata nuovamente sollevata nei giorni scorsi con l’iniziativa di Palazzo dei Celestini, un’operazione ineccepibile dal punto di vista politico e di gestione del territorio perché cerca di scrivere regole per tutti in modo da evitare gli eccessi. Un’idea che lo stesso proponente Francesco Pacella (nella foto) ha discusso con le associazioni di categoria e con alcuni sindaci dei Comuni salentini che all’applicazione della tassa potrebbero essere interessati. Va detto subito che, nelle intenzioni della Provincia, l’imposta dovrà essere considerata come una tassa di scopo, destinata cioè ad implementare e migliorare le infrastrutture ed i servizi a beneficio degli stessi turisti. E questo è sicuramente un bel passo in avanti.
“Alcuni Comuni -spiega l’assessore Pacella- hanno già adottato delibere in materia senza, però, alcun raccordo tra di essi e, avendo a cuore la maggiore crescita dei flussi turistici nel Salento, non ho potuto fare a meno d’intervenire per mediare le diverse posizioni. Da un lato ci sono le organizzazioni di categoria che si dicono contrarie all’imposta, dall’altro, i Municipi che hanno necessità di rimpinguare le proprie casse fortemente penalizzate dai tagli dei trasferimenti agli enti locali. Inoltre, con l’intento di rendere le politiche di sviluppo turistico quanto più omogenee possibili, onde evitare l’eccessiva discrezionalità dei comuni e gli elementi distorsivi della concorrenza dell’imposta, è stato redatto un solo regolamento che, mi auguro, possa valere per tutti. Altrimenti alcune strutture ricettive potrebbero avvantaggiarsi se un comune decide di applicare una tassazione più bassa rispetto ad altri limitrofi dove la tariffazione potrebbe essere più alta”. 
 
 
Tutti gli articoli del regolamento
 
Quattordici articoli per regolamentare l’imposta che da quest’anno dovrebbe entrare in vigore in tutte le località turistiche del Salento. La bozza di regolamento sull’imposta di soggiorno predisposta dall’assessore provinciale al Turismo e Marketing Francesco Pacella tende a disciplinare l’applicazione di una tassa che ancora, per certi versi, risulta essere aleatoria e dai confini poco definiti.
Il disposto indica che “presupposto” dell’imposta è il “pernottamento in strutture ricettive presenti sul territorio” per il periodo che va dal 1° aprile al 30 settembre, e che la tassa è dovuta “per ogni notte di soggiorno, fino ad un massimo di 5 pernottamenti consecutivi nei campeggi e aree attrezzate per la sosta e di 7 consecutivi nelle altre strutture ricettive”. Limite da non superare è di 5 euro per ogni persona e per ogni notte di soggiorno. 
Quanto al gettito dell’imposta, questo sarà destinato “a finanziare gli interventi a favore del turismo, della manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali nonché dei servizi pubblici locali e eventuali interventi a sostegno delle strutture ricettive”. 
Il compito di individuare e quindi di sottoporre ad ogni singolo Comune “le più utili destinazioni alla promozione delle imprese del turismo, monitorando la effettiva destinazione delle somme raccolte” sarà demandato ad una Consulta Permanente Comunale, composta, oltre che dall’Assessore comunale al Turismo anche da due rappresentanti delle organizzazioni di categoria della Provincia. Ogni anno la Consulta dovrà relazionare sulla realizzazione degli interventi effettuati al Consiglio comunale ed alla Consulta Provinciale che sarà composta “dall’assessore provinciale al turismo e alla cultura e dai rappresentati delle organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative del territorio provinciale”. 
L’articolo 4 della bozza di regolamento stabilisce invece le categorie esenti dal pagamento della tassa: i minori fino al compimento di 12 anni; gli adulti di età superiore ai 67 anni; gli autisti di pullman e gli accompagnatori che prestano attività di assistenza a gruppi organizzati di turisti; i portatori di handicap non autosufficienti; le persone che alloggiano in strutture ricettive a seguito di provvedimenti adottati da autorità pubbliche per fronteggiare situazioni di emergenza; i soggetti che assistono i degenti ricoverati presso strutture sanitarie del territorio, in ragione di un accompagnatore per paziente; i genitori, o accompagnatori, che assistono i minori di diciotto anni degenti ricoverati presso strutture sanitarie del territorio, per un massimo di due persone per paziente e gli appartenenti alla Polizia statale e locale e ai Vigili del Fuoco che pernottano in strutture ricettive per esigenze di servizio. 
 
Daniele Greco