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Sud Est o Far West?

Barriere architettoniche, ritardi, stazioni e treni obsoleti: sono tanti i disservizi segnalati dagli utenti che quotidianamente utilizzano le Ferrovie del Sud Est. Eppure le stesse rappresentano un elemento fondamentale della storia e la cultura del Salento e il successo di iniziative come “Rotolando in Terra d’Otranto” dimostra che, se fosse rimodernata e resa più efficiente, l’infrastruttura si rivelerebbe strategica per lo sviluppo del nostro territorio  

 

Un’accusa pesante quella rivolta negli scorsi giorni alle Ferrovie del Sud Est, storica azienda di trasporti pugliese. Una lettera inviata all’Assessorato della Mobilità della Regione Puglia e alla nostra redazione, a firma Carmela N., denuncia il mancato rispetto dei diritti umani da parte di un componente del personale. 

L’episodio sarebbe avvenuto lo scorso 13 maggio scorso durante il tragitto ferroviario Maglie-Lecce presso della stazione di snodo di Zollino, precisamente durante il passaggio da un treno di nuova generazione, nella quale la donna aveva viaggiato fino a quel momento, ad una delle tante littorine che, a differenza delle vetture moderne, non hanno la pedana ribaltabile per disabili, ma una serie di barriere architettoniche quali scalini, porte e corridoi stretti. E il protagonista dell’episodio è proprio un disabile che viaggiava insieme alla donna. Dopo essere salita su quest’ultimo treno in partenza per Lecce, Carmela N. afferma di aver sentito del trambusto: “A questo punto -scrive nella missiva- cerco di capire cosa stia succedendo e sento il capotreno del treno in partenza da Zollino, ammonire il passeggero sulla sedia a rotelle per essere partito senza aver verificato la possibilità di poter salire. Lo esorta, per la prossima volta, a restare a casa se non dovesse avere certezza di poter viaggiare autonomamente, così da non intralciare lo stato delle cose”. 

Questi sono i comportamenti definiti “disumani e insensibili” che la donna ha denunciato, ricordando che l’accessibilità ai trasporti rientra tra i diritti universali dell’uomo e chiedendo che vengano presi provvedimenti nei confronti del capotreno. La denuncia di Carmela N. ha ricevuto la risposta dell’Agenzia Regionale per la Mobilità che, dopo aver condannato l’episodio senza giustificazioni, ha affermato che “purtroppo l’azienda ferroviaria in cui è avvenuta la vicenda è di proprietà del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e la Regione non ha la possibilità di incidere direttamente sul personale. La speranza è che FSE, attraverso la nomina di una specifica commissione interna, faccia luce sull’accaduto e punisca l’eventuale responsabile”.

L’azienda, in realtà, attraverso il proprio sito web indica negli orari dei treni le vetture con il materiale rotabile per il trasporto dei disabili, ma per usufruirne è necessario prenotarsi con 24 ore di anticipo. Secondo quanto scritto dalla donna, l’uomo avrebbe verificato positivamente la possibilità di salire su quel treno ma, ad ogni modo, il comportamento del capotreno resta ingiustificabile, come è anche vero che un servizio di accesso ai treni per i disabili dovrebbe oramai essere sempre attivo su ogni carrozza, senza doversi prenotare anticipatamente. 

 

Antonio Moscaggiuri (Federconsumatori Lecce): “Barriere architettoniche, ritardi e treni obsoleti: è uno scandalo”

 

Una situazione ormai insostenibile: così può essere sintetizzato il pensiero di Antonio Moscaggiuri, presidente provinciale di Federconsumatori, riguardo ai trasporti su ferro delle Ferrovie del Sud Est. Moscaggiuri ritiene urgente intervenire a risolvere le numerose criticità che presenta l’azienda di trasporti pugliese.

Moscaggiuri, quale è la sua idea sull’attuale situazione delle Ferrovie del Sud Est?

Bisogna assolutamente intervenire, perché non è possibile usufruire di un servizio pieno di così tante criticità. Orari e treni sono ormai diventati un optional. Eppure esiste una convenzione con lo Stato che obbliga l’azienda a rispettare alcuni canoni minimi. Hanno annunciato l’arrivo di nuovi treni moderni, ma solo due di essi vengono utilizzati e con bassa frequenza, mentre i mezzi che circolano di più continuano a essere le littorine di quarant’anni fa. Come Federconsumatori abbiamo più volte sollecitato l’azienda a mettere a pieno regime i nuovi treni, ma le risposte sono state sempre vaghe.

Quali sono i disservizi maggiormente denunciati dagli utenti?

Sicuramente la presenza di barriere architettoniche e l’assenza di personale che aiuti i disabili a salire sul treno, proprio come raccontava la lettera inviata all’Assessorato. È scandaloso che oggigiorno si ripresentino ancora situazioni del genere. Altro aspetto critico è lo snodo di Zollino, dove spesso bisogna attendere molto tempo prima che arrivi la coincidenza, con relativi ritardi per i passeggeri, soprattutto studenti e lavoratori. La Freccia Rossa Lecce-Roma giunge a Bari, dopo circa 150 km, in un’ora, lo stesso tempo che con il quale le carrozze delle FSE coprono i 30 km da Lecce a Maglie. Eppure poco meno di due anni fa sono stati installati i nuovi binari, che avrebbero dovuto garantire maggiore velocità. Succede poi che le littorine siano composte da una sola carrozza, con evidenti problemi di sovraffollamento, come tra l’altro è accaduto anche durante l’ultima edizione del concertone della Notte della Taranta a Melpignano.

Quale deve essere il ruolo dell’Assessorato ai Trasporti?

Innanzitutto capire che non esiste solo la provincia di Bari. Se le FSE non garantiscono un servizio sufficiente deve intervenire affinché spariscano le criticità che si avvertono. La tratta Lecce-Gagliano ha tutte le caratteristiche per costituire una sorta di metropolitana di superficie, proprio come la Bari-Barletta. Perché non possiamo avere un servizio ferroviario decente? 

 

Alessandro Chizzini