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Studiosi e associazioni a confronto su tutela del territorio e grandi opere nel Salento

Lecce, Tricase e Maglie ospiteranno il 1° e il 2 dicembre una serie di incontri con politici, docenti universitari, urbanisti e associazioni di volontariato 

 

La crisi dell’agricoltura, il consumo del suolo e una corretta pianificazione urbanistica: sono questi i temi che verranno affrontati i prossimi 1° e 2 dicembre in una serie di incontri promossi da Confederazione Italiana Agricoltura, Cittadinanzattiva, Forum Ambiente e Salute, Consulta Ambiente, Sos 275. Si tratta di argomenti di stretta attualità per il territorio salentino, soggetto specie negli ultimi anni a realizzazioni di cosiddette “grandi opere” in grado di stravolgere la bellezza e i colori di paesaggi prima incontaminati. 

La due giorni si articolerà in diverse città della provincia. Il 1° dicembre il Municipio di Tricase e l’Open Space di Palazzo Carafa a Lecce ospiteranno convegni e dibattiti dedicati al “Consumo del suolo agricolo e all’aggressione al territorio”, con diversi esponenti del mondo accademico, politico e ambientalista. Il 2 dicembre invece presso l’Auditorium “Cezzi” di Maglie si discuterà di “Superstrade inutili e megafotovoltaico” e verrà presentato il libro No Tav d’Italia, alla presenza degli autori Anna Pizzo e Pierluigi Sullo. Tra gli interventi previsti nelle due giornate anche quelli del biologo marino Ferdinando Boero, docente presso l’Università del Salento, dell’assessore regionale all’Ambiente Angela Barbanente, dell’onorevole Elisabetta Zamparutti, del difensore civico della Provincia di Lecce Giorgio De Giuseppe, di Vito Lisi del Comitato “No 275” e di diversi docenti di vari atenei italiani. 

Ambientalisti, studiosi e urbanisti si incontrano quindi per parlare di difesa del territorio, sempre più minacciato da interventi privati e pubblici. Un altro argomento che verrà affrontato sarà il mancato rispetto delle normative riguardanti la tutela del paesaggio. “Gli strumenti di pianificazione del territorio -sottolineano i promotori- e cioè il Piano Paesaggistico Regionale e il Piano di Coordinamento Territoriale, sono sistematicamente disattesi, elusi, offesi, con la responsabilità anche degli stessi enti che non difendono quanto programmato e deliberato. È necessario ricordare che la crisi economica e culturale dell’agricoltura favorisce l’aggressione al territorio, in quanto i contadini e le aziende agricole non hanno più forte interesse a difendere i propri campi, ma sono propensi a svenderli al migliore offerente. Di qui la necessità di rilanciare l’agricoltura, che permetta di produrre reddito. Bisogna quindi -concludono- proporre pratiche nuove. L’agricoltore diviene così motivato custode del proprio terreno, senza svenderlo al miglior offerente per realizzare impianti fotovoltaici”. 

 

Stefano Manca

 

 

“Mettiamo in sicurezza le strade e realizziamo percorsi cicloturistici”

 

Giovanni Seclì, del Forum Ambiente e Salute, spiega le alternative allo stravolgimento selvaggio del territorio 

 

Quali rischi corre il Salento da una disattenta e fin troppo rapida cementificazione dei suoi tratti più puri e caratteristici? Ce lo spiega Giovanni Seclì, del Forum Ambiente e Salute, tra gli organizzatori del convegno: “Interventi sul territorio come superstrade, impianti fotovoltaici, mega-parcheggi nei centri commerciali, rubano letteralmente spazio all’agricoltura, un settore che potrebbe davvero non conoscere la crisi perché è un settore che non muore mai, in quanto produce beni indispensabili”. 

Seclì replica anche a chi, troppo spesso, accusa gli ambientalisti di essere un freno allo sviluppo e all’ammodernamento del territorio: “Non siamo contro il cemento. Però il cemento può essere usato meglio. Pensiamo alle superstrade. La Maglie-Otranto, la Lecce-San Foca, la Maglie-Leuca: queste arterie che congiungono spesso piccoli paesi potrebbero essere ammodernate e messe in sicurezza, ma magari con annessi percorsi pedonali e ciclo-turistici. Non siamo contro le imprese. Anzi, nel caso della superstrada Lecce-San Foca proprio le imprese di quella zona verrebbero spazzate via: infatti sono ben 48 le aziende unite contro questo progetto. E poi, ancora, il fotovoltaico: perché non utilizzarlo sui tetti dei capannoni dismessi anziché sui terreni agricoli? Il turismo è a rischio -conclude Seclì- e le alternative esistono eccome. Il Salento è sceso di 6 posizioni nella classifica del Sole 24 Ore per quanto riguarda la vivibilità ambientale”. 

 

Stefano Manca