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Statale 275: una storia infinita

Politici, cittadini ma soprattutto automobilisti chiedono a gran voce l’avvio del cantiere per l’ammodernamento della principale arteria del Salento 
 
Il governo di Mario Monti ha confermato i 135 milioni di euro per la realizzazione della nuova arteria a quattro corsie. Il finanziamento del Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) era stato già definito nel 2009 dal governo Berlusconi, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che bocciò i ricorsi delle associazioni ambientaliste schierate contro l’allargamento. Il raddoppio delle attuali corsie prevede una lunghezza di 38 chilometri, partendo da Maglie attraverso i comuni di Scorrano, Botrugno, San Cassiano, Nociglia, Surano e Montesano. Poi un tratto di nuova apertura attraverso i territori di Tricase, Alessano e Gagliano del Capo. L’ultimo tronco dovrebbe essere a due corsie da San Dana, frazione di Gagliano del Capo, sino a Leuca. Ora se l’iter burocratico non sarà accelerato si rischia di perdere il finanziamento. Ed intanto la 275 è sempre nella bufera. 
Il Comitato “Statale 275” presieduto da Vito Lisi, chiede ora all’Anas quale progetto ha appaltato, considerato che da oltre vent’anni la questione viene rispolverata proprio in concomitanza delle tornate elettorali. Copiosi sono i grafici, relazioni, varianti, accordi di programma che si sono succeduti in questi vent’anni sui tavoli istituzionali. Fiumi di parole, modifiche da apportare sugli ultimi sette chilometri, anzi no, sugli ultimi 20 prima di raggiungere Leuca. Ed ancora: nuova valutazione d’impatto ambientale, relazioni su relazioni, geologiche, tecniche, archeologiche, paesaggistiche, ricorsi al Tar per gli espropri, indagini delle procure di Roma e Lecce ancora in corso. Il faldoni “scoppiano” il tempo passa e il traffico delle polemiche è sempre più intasato e caotico. 
Un fatto è inconfutabile: è solo una vergogna transitare sulla Statale 275 attraversando i centri abitati di Montesano, Lucugnano di Tricase, Alessano con la frazione di Montesardo, Gagliano del Capo tra rondò e incroci semaforici. Senza parlare dei disagi a seguito dei numerosi incidenti stradali che spesso bloccano l’arteria per diverse ore e con code chilometriche di auto. 
È mai possibile che per realizzare 30 chilometri circa adeguando i livelli di sicurezza stradale che sicuramente faciliteranno uno sviluppo economico e sociale in tutto il territorio salentino, debbano trascorrere lunghi anni di polemiche? È giunta l’ora di uscire dalla situazione di stallo dei processi decisionali. Al bando l’ostruzionismo, le dispute e gli schieramenti, ma occorre puntare sulla crescita del territorio. È uno spettacolo indecoroso assistere a campagne speculative impostate sulla pelle dei cittadini. 
È assurdo che comitati spontanei, consiglieri comunali, associazioni ambientaliste possano boicottare l’impatto ambientale ridimensionando l’utilità e la sicurezza della strada. Eppure pajare, cripte, tombe, siti archeologici e ville antiche non saranno abbattute e il pregio paesaggistico rimarrà. Se su l’ultimo tratto da San Dana a Leuca non si possa intervenire, è giusto che si intervenga con urgenza da Maglie ad Alessano. La qualità della vita sicuramente migliorerà.1
 
Giovanni Nuzzo