di Stefano Manca
Prendo in prestito l’incipit di una famosa poesia di Gabriele D’Annunzio per raccontarvi il mio stato d’animo in questo periodo. Nessun reality né confessionali, tranquilli. Settembre è un mese amatissimo da noi malinconici, e secondo me apprezzato anche da chi non ha poi così tanto a che fare con la malinconia. Specialmente chi vive in paesi e città di mare, talvolta non vede l’ora che arrivi settembre e che la “propria” marina torni a svuotarsi, per meglio godersi i caffè invernali davanti allo Ionio (nel mio caso). Ok ok, nostalgia sì ma anche progetti, prospettive, programmi. Settembre è una sorta di Capodanno dei buoni propositi, più Capodanno della notte di San Silvestro.
Tornando alla realtà, in fatto di buoni propositi la politica è maestra, soprattutto durante le campagne elettorali. Come quella che oggi sta vivendo la Puglia, alle prese col prossimo presidente della regione da eleggere a breve dopo il decennio di Michele Emiliano. La sanità è il cavallo di battaglia di ogni schieramento in tutte le competizioni elettorali possibili e immaginabili, locali e nazionali. Anche stavolta non si fa eccezione e il canovaccio si intravede e si intuisce già dalle prime schermaglie. Il centrodestra denuncia la situazione – effettivamente drammatica – di strutture e servizi sanitari dal Salento alla Daunia; il centrosinistra dà le colpe al governo nazionale. In mezzo ci sono i pugliesi attoniti e frastornati dallo show. In moltissimi diserteranno le urne anche stavolta. Chissà, magari se ne andranno al “mare invernale” di cui vi dicevo. Oppure in campagna a contemplare la natura lenta e suggestiva come in quella bella lirica di D’Annunzio.
(Belpaese n.802 di settembre 2025)