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Sentinelle in mountain bike contro le discariche abusive

I soci della MTB Tricase sono impegnati da tempo nella mappatura delle criticità del territorio, intervenendo personalmente (quando possibile) anche per la rimozione dei rifiuti  

 

Sport all’aperto e discariche abusive: di questo connubio molte associazioni ne hanno fatto, loro malgrado, un cavallo di battaglia. Tra queste spicca la MTB Tricase, particolarmente attiva nella segnalazione e mappatura dei siti più belli del nostro territorio, ma anche nella lotta alle numerose discariche che di quella bellezza costituiscono un insulto. 

Come ci racconta il presidente Marco Bartalini, la MTB Tricase si occupa da anni non solo di diffondere la pratica dell’attività sportiva della mountain bike nel Salento, ma anche la conoscenza del territorio, il recupero della sentieristica e il rispetto dell’ambiente: “Abbiamo avviato da tempo il progetto di mappatura andando a censire tutta la sentieristica locale visibile sul sito OpenStreetMap.org. Abbiamo poi riportato allo stato attuale, su queste mappe, circa il 90% della sentieristica del basso Salento per essere utilizzate su gps e app. Tuttavia -sottolinea Bartalini- questo lavoro è fondamentale anche per l’altra attività che stiamo cercando di portare avanti e condividere, ossia la segnalazione delle discariche abusive in quanto permette di capire meglio dove sono dislocate e come arrivarci”. 

Nonostante l’impegno profuso dai ragazzi della MTB sembra però vano persino lo sforzo delle amministrazioni di porre dei rimedi mediante la creazione di centri di raccolta, numeri verdi e cartelli dissuasori nelle aree interessate dal problema. Molte di queste discariche sono state anche oggetto di interventi di pulizia da parte della MTB, ma purtroppo in taluni casi è impossibile a causa della presenza di rifiuti speciali come l’amianto. “Siamo convinti che molte associazioni come la nostra che praticano sport all’aperto -conclude Bartalini- sarebbero felici di collaborare volontariamente per monitorare e difendere il proprio territorio: non potrebbero esserci sentinelle migliori”.

 

M. Maddalena Bitonti