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Semeraro si difende: “Ingiusta qualsiasi condanna mediatica”

La proprietà dell’Us Lecce rompe il silenzio in merito agli ultimi episodi  giudiziari, in attesa di conoscere l’esito delle indagini della Procura di Bari in merito alla presunta combine Bari-Lecce del 15 maggio 2011 
 
Non c’è stato il passaggio di proprietà del Lecce dai Semeraro ai Tesoro. E la nuova ondata di arresti del “calcio-scommesse” non ha travolto alcun tesserato giallorosso. Il destino del Lecce è appeso al verdetto della Procura di Bari, che indaga sulla presunta combine del derby Bari-Lecce del 15 maggio dello scorso anno. Le indagini della Procura di Cremona non hanno registrato arresti di tesserati del club giallorosso, che dal proprio sito ufficiale passa alla difesa: “L’U.S. Lecce S.p.A. – tirata in ballo nella vicenda calcio scommesse, su cui sta indagando la Procura di Cremona (senza aver ricevuto alcun atto formale da parte delle Autorità procedenti, ma solo per citazioni nella conferenza stampa)-, nel ribadire la propria assoluta estraneità ai fatti, conferma la fiducia incondizionata nella Magistratura inquirente, sia ordinaria che sportiva, delle cui determinazioni resta in attesa”. 
Dagli organi della giustizia ordinaria e sportiva si delineerà il futuro della società salentina. Se dalle indagini venisse accertata la partecipazione del Lecce alla combine allora sarebbe Lega Pro Prima Divisione (ex serie C1), altrimenti i giallorossi parteciperebbero nella prossima stagione al torneo di serie B. Sempre dal club di Via Templari aggiungono: “Peraltro, dalla lettura dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare (emessa nell’ambito del suddetto procedimento) non emergono elementi di prova degni di nota a carico di tesserati della società -con riferimento alla partita incriminata Lecce-Lazio-, se non la dichiarazione de relato (quindi senza una conoscenza diretta dei fatti) di Gervasoni non suffragata da alcun riscontro probatorio, e che coinvolgerebbe solo due calciatori leccesi (di cui uno entrato in campo a partita iniziata per sostituire un compagno, mentre un altro calciatore, che pure si ritiene coinvolto, non ha proprio preso parte alla gara in quanto infortunato). Nella stessa ordinanza si parla della Lazio “quale logica favorita dell’incontro”. Per Brescia-Lecce non vi sono neanche quei pochi insignificanti elementi”. 
Nella note dell’Us Lecce c’è una ulteriore difesa in merito all’ultima gara del “Via del Mare” contro la Lazio. “Come nessun elemento vi è a carico della dirigenza dell’Us Lecce dell’epoca, anche perchè non si comprende perché mai avrebbe dovuto prendere parte ad una combine per una gara che non aveva più alcun valore per il campionato della squadra. Fino all’accertamento in via definitiva delle eventuali responsabilità di ciascuno (allo stato non è dato sapere neanche se i calciatori del Lecce siano iscritti nel registro degli indagati), resiste nel nostro ordinamento la presunzione di innocenza e il diritto di difesa da esercitarsi nelle opportune sedi e, pertanto, allo stato attuale appare ingiusta qualsiasi condanna mediatica”.