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“Salento Provincia Culturale”, il 2 e 3 dicembre la conferenza inaugurale

L’iniziativa voluta da Palazzo dei Celestini sarà l’ambito per amplificare la creatività, le opere, le istituzioni e le imprese della Terra d’Otranto

 

La sala conferenze del museo provinciale “Sigismondo Castromediano” di Lecce ospiterà il 2 ed il 3 dicembre prossimi i lavori della prima Conferenza provinciale sulla cultura, atto propedeutico che aprirà la strada per la costituzione di un osservatorio provinciale per il coordinamento e lo sviluppo delle attività e delle produzioni culturali del territorio. Il progetto si chiamerà “Salento provincia culturale” e sarà l’ambito per amplificare la creatività, i talenti, le opere, i beni, le istituzioni, le politiche e le imprese della vecchia Terra d’Otranto.
“La ricchezza dell’offerta culturale, la pluralità dei soggetti pubblici e privati che concorrono a determinarla, la sovrapposizione e confusione dei ruoli -spiega la vicepresidente della Provincia ed assessore alla Cultura Simona Manca (nella foto)- rischiano di veicolare una immagine di eccesso e di spreco. Nello stesso tempo una grave carenza strutturale, a livello soprattutto di spazi per la cultura, ostacola il dispiegarsi di capacità progettuali, organizzative e produttive. Occorre immaginare una politica di coordinamento interistituzionale e di collaborazione pubblico privato per inaugurare una nuova stagione di programmazione condivisa e di infrastrutturazione culturale nella logica del recupero, del coinvolgimento e della valorizzazione di tutte le realtà culturali del territorio. Il processo di globalizzazione, insieme alla diffusione di massa delle nuove tecnologie della comunicazione, rappresentano un rischio ed una opportunità per la produzione culturale. Conciliare la difesa delle diversità e dei valori identitari con le regole dell’accesso al sistema mondiale della comunicazione e con le regole dell’industria culturale e del mercato sarà la sfida dei prossimi anni. Difesa della diversità -prosegue l’assessore- non significa chiusura entro il recinto di un passato identitario impossibile da ricostruire; significa, invece, proiettarsi nel futuro consapevoli del proprio passato. In questa prospettiva la cultura diventa strumento e fine a condizione che si faccia con rigore la scelta della qualità. Le istituzioni devono promuovere e sostenere la qualità sia nella progettualità, che nella produzione, che nella individuazione dei modelli organizzativi gestionali. Partendo dalla scelta della qualità bisogna riaprire i cantieri del fare, porre l’accento sulle nuove produzioni, dare credito ai nuovi talenti, aprire spazi alla nuova creatività. Questi gli spunti -conclude Manca- per una riflessione aperta ai protagonisti che abitano i territori della cultura a livello provinciale: artisti, imprese, istituzioni. Una riflessione che muove da una visione della cultura non come stampella, bensì come volano  dello sviluppo locale e come valore in sé”.
La conferenza si svilupperà con una prima parte dedicata agli interventi istituzionali, mentre la seconda, sulla base degli accrediti e dei soggetti interessati, sarà articolata in sei gruppi di lavoro per spettacolo dal vivo, audiovisivo, editoria, associazionismo culturale, istituzioni culturali, arte, design e architettura. Per informazione ed accrediti: 0832.683534, www.provincia.le.it


Daniele Greco