La provincia di Lecce sarà seconda solo a quella di Foggia per impianti eolici, mentre è già la prima in Italia per potenza fotovoltaica
Da Lecce ad Acquarica del Capo, dal versante orientale a quello occidentale della penisola salentina, è tutto uno spuntare di turbine eoliche. Ma sulla base di quali leggi e regolamenti le imprese private hanno “conquistato” decine di migliaia di ettari di campagne incolte? Oltre ai due regolamenti che dettavano le linee guida, il primo varato dalla Giunta di centrodestra nel 2004, il secondo dalla Giunta Vendola nel 2006, due in particolare, attuati dal centrosinistra, hanno aperto le porte alle aziende installatrici: l’istituzione dei Piani regolatori comunali per gli impianti eolici (Prie) prevista dal regolamento del 2006, che lascia ai Comuni ampi poteri nell’indicazione delle aree idonee. Elemento, questo, che secondo Legambiente ed altre associazioni avrebbe fatto perdere alla Regione il controllo del fenomeno, visto l’interesse che molte amministrazioni locali hanno nel favorire più che mai la realizzazione degli impianti. E ancora, la norma del febbraio 2008 grazie alla quale alle imprese private sarebbe bastata la semplice dichiarazione di inizio attività da rilasciare ai Comuni per avviare gli impianti con una potenza elettrica fino ad un megawatt (alzando anche il limite imposto dal Governo Prodi); nel giugno 2008, inoltre, la Regione varava anche una moratoria per i parchi eolici costruiti nelle zone protette prima dell’introduzione del regolamento regionale, e che dava il via libera a quegli impianti prima partiti e poi bloccati.
La strada ormai è segnata e la crescita esponenziale dell’energia pulita non conosce ostacoli, se è vero che la Puglia è di gran lunga la prima in Italia per energia prodotta da fonti rinnovabili (sole, vento, biomasse). Secondo i dati forniti dal Portale ambientale della Regione Puglia (assai curato e aggiornato con puntualità) sono 946 le turbine eoliche che risultano installate sul territorio regionale in 57 impianti nel dicembre 2008; nel triennio 2006-2009, in provincia di Lecce sono stati autorizzati 79 aerogeneratori, mentre in quella di Foggia (l’Appennino Dauno è una delle zone più ventose d’Italia) addirittura 599. Ma attenzione, perché nel Salento sono 41 i comuni interessati alla costruzione di parchi eolici, alcuni dei quali in coabitazione col paese vicino: Lecce-Surbo e Carpignano sono già in funzione, altri 5 hanno appena completato la Via (valutazione di impatto ambientale) e 23 sono in attesa di istruttoria. Se tutti questi progetti andranno a buon fine, in provincia di Lecce svetteranno 438 torri del vento, quasi tutte destinate alla produzione di energia su larga scala. A queste vanno aggiunte le 24 previste per il parco “off shore”, cioè realizzato su una piattaforma galleggiante in mare, al largo di Tricase Porto. Da notare che altri 4 parchi off-shore sono previsti a Brindisi, Taranto e nel golfo di Manfredonia (2).
Potrà sorprendere, tuttavia, il fatto che lo sviluppo delle fonti rinnovabili nel Salento non si esaurisca nell’eolico. Perché con più di un terzo degli impianti installati in regione per circa 20 “megawatt di picco”, la provincia di Lecce risulta essere addirittura la prima in Italia per potenza fotovoltaica con una presenza importante sul mercato anche di aziende locali. Tra le Regioni, naturalmente, la Puglia è leader con i suoi 2.489 impianti. E di primato in primato ha visto la recente inaugurazione, ad Altamura, dell’impianto fotovoltaico più grande d’Italia, 10mila metri quadrati per 953 Kw di picco. Un piccolo record nazionale che presto sarà battuto da un primato europeo: la megacentrale in via di costruzione a Brindisi produrrà 15 giga watt all’ora grazie a campi fotovoltaici distribuiti in un’area di oltre 80 mila metri quadri.
Fabio Bolognino