L’opposizione va giù duro: “Promesse non mantenute e propaganda da Baci Perugina”. Ma il sindaco replica: “Nel 2012 più servizi e investimenti”
Sono trascorsi 6 mesi dall’insediamento del primo cittadino Marcello Risi, che lo scorso maggio ha vinto le elezioni alla guida di una coalizione formata da centrosinistra (Pd escluso), Udc e civiche. La minoranza di Palazzo Personè traccia un bilancio di questo periodo affidandosi al consigliere comunale indipendente Giancarlo De Pascalis: “Abbiamo lavorato per portare a conoscenza della città una preoccupante situazione contabile. Continueremo ad avere debiti fuori bilancio, anche perché la giunta continua a spendere, contro il parere del settore economico-finanziario. È stato sforato il patto di stabilità -prosegue l’ex candidato sindaco- e questo significa che in futuro il comune non potrà accedere a mutui né affidare incarichi esterni. Ma il sindaco comunica con enfasi e frasi da Baci Perugina”.
Altro argomento toccato da De Pascalis è stato lo smantellamento del “San Giuseppe Sambiasi”: “L’Ospedale diventerà un semplice ambulatorio. I cittadini vengono presi in giro continuamente”. Un ultimo pensiero l’opposizione lo dedica alle promesse fatte in campagna elettorale da Marcello Risi: abbassamento della tassa sui rifiuti, posti di lavoro e centro storico, per il quale, sempre secondo De Pascalis, “neppure un euro è stato speso per la prevenzione dei crolli ed una politica di reale rilancio del centro antico”.
Ottimista invece il sindaco Risi: “Abbiamo posto le basi per il risanamento finanziario del Comune. Abbiamo compiuto un grande sforzo con una seria assunzione di responsabilità che la minoranza non ha ritenuto di condividere anche perché, spesso, non è in grado di vedere le strade giuste per far crescere la città”. Poi il sindaco elenca i progetti per il 2012: “Trasferimento del mercato settimanale nell’area 167, porto turistico, abbassamento della Tarsu e centro storico chiuso al traffico. E l’Ospedale deve tornare ai neretini”. Come spesso accade, sembra si parli di due città diverse. Di certo il 2012 non sarà un anno facile per gli enti locali, Nardò compresa.
Stefano Manca