L’area in cui fu costruito il termoinceneritore cittadino, operativo negli anni ‘70, sarà presto bonificata. Nel frattempo è pronto il Piano di Caratterizzazione per individuare gli inquinanti
Nuova vita per uno dei siti più a rischio dell’intero territorio comunale. L’Amministrazione magliese intende bonificare definitivamente l’ex inceneritore (nella foto) situato lungo la vicinale Sant’Isidoro, utilizzato negli anni ‘60-‘70, se pur per un breve periodo, come termodistruttore dei rifiuti solidi urbani. L’impianto ebbe vita breve perché successivamente si preferì gestire l’eliminazione dei rifiuti attraverso la discarica del Rio Lungo la via di Gallipoli, in un luogo più lontano dal centro abitato. L’intervento di bonifica costerà 185mila euro secondo quanto stabilito dai tecnici comunali: il Piano di Caratterizzazione serve a definire meglio la natura degli inquinanti e la situazione a distanza di oltre quarant’anni.
La superficie dell’area è estesa per circa 12mila metri quadrati: 5.200 sono occupati dal fabbricato su cui sorge il rudere del vecchio impianto, alto oltre 10 metri. La rimanente superficie è quella in cui sono state stoccate nel corso degli anni, le ceneri dei rifiuti solidi urbani che, secondo quanto emerso dalle indagini effettuate in loco, si trovano al momento in uno stato di completa mineralizzazione: i cumuli occupano una superficie di 800 metri quadri con un altezza che varia dai 2 ai 6 metri per un volume complessivo di 3.000/3.500 metri cubi. La cui classificazione normativa fa rientrare i detriti tra i “rifiuti pericolosi”, gli “speciali non tossici” e gli “eco tossici”. Nel corso degli anni nella zona sono cresciuti gli insediamenti: non solo le case coloniche, le piccole masserie con le produzioni tipiche di alimenti, ma soprattutto le attività sportive. Tra via Madonna di Leuca e via Lecce infatti hanno trovato posto il Palazzetto dello sport dedicato al basket e al volley, la Piscina comunale, lo stadio della U.s. “Toma Maglie”, il Circolo tennis e la Bocciofila magliese. Più vicino all’impianto di incenerimento, il campo sportivo “Totò Fitto” i cui si insegnano ai giovanissimi i primi rudimenti del calcio. Nel corso della bonifica, che riguarderà l’intero edificio e le aree di pertinenza esterne, si dovrà verificare se gli inquinanti sono penetrati nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque sotterranee.