L’amara presa d’atto della ormai ex assessora regionale all’Ambiente, sacrificata da Emiliano nel suo mini rimpasto di giunta. E Ventola (FdI) lo attacca: “Dovrà risponderne nella discussione della mozione di sfiducia”. Nel frattempo, i nuovi componenti della giunta sono stati individuati in Serena Triggiani, Viviana Matrangola e Debora Cilento
Dopo le inchieste della Procura di Bari e le recenti dimissioni di Rocco Palese, Assessore alla Sanità, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha deciso di varare un mini rimpasto di giunta, non seguendo, così, le indicazioni di Elly Schlein: il segretario nazionale del Pd aveva infatti auspicato “un netto cambio di passo”.
L’ex sindaco di Bari ha così deciso di rinunciare ai due componenti esterni della giunta, entrambi originari della provincia di Lecce: non solo il dimissionario Rocco Palese, ma anche Anna Grazia Maraschio, finora delegata all’Ambiente. Proprio quest’ultima, in quota Sinistra Italiana, ha appreso con molta delusione la decisone del presidente regionale: “Quindi l’operazione moralità e legalità della giunta regionale pugliese si esaurisce, in sostanza, con la fuoriuscita della sottoscritta. Questo è il segnale di discontinuità che si vuole far passare. Rispondo con un sorriso”.
Una delusione che traspare nella sua completa nota informativa con la quale ha commentato la vicenda: “Ringrazio le centinaia di persone, di amministratori, di cittadini che mi stanno scrivendo attestati di solidarietà, messaggi di indignazione e puro sconcerto. Non accetterò l’incarico all’interno dello staff del presidente Emiliano, ipotesi che mi è stata prospettata e che ringrazio per l’offerta. Tra galleggiare e navigare ho sempre scelto la seconda opzione nella mia vita, con il vento in poppa e libera da condizionamenti. Tutto quello che ho ottenuto è stato grazie alla cultura del lavoro, l’unica che mi permea e alla quale rispondo. La stessa cultura che ho portato all’interno dell’assessorato che mi sono onorata di guidare, formato da professioniste e professionisti che sento di ringraziare, insieme al mio staff tecnico sempre al mio fianco e ai dirigenti, ai funzionari che hanno seguito la mia visione politica. Non rinnego nulla e non nascondo che sono stati anni belli, intensi, ricchi di soddisfazioni ma anche duri. Spesso ho dovuto lottare in solitudine, sentendomi come una mosca bianca”.
Nessun rimpianto per quanto fatto finora, quindi, ma un unico rammarico: “In tutta questa vicenda, c’è solo un aspetto che mi lascia l’amaro in bocca: la brusca interruzione di un percorso di programmazione e pianificazione dell’assessorato, che andava dalle misure di tutela dell’ambiente e del clima fino all’impostazione di una nuova politica abitativa che non considerasse solo le case, ma anche le persone e il loro benessere. Una mole impressionante di provvedimenti, di politiche rivoluzionarie, che non basterebbero queste righe per essere elencate. Quando si interrompe un percorso così, il rischio è che il beneficio possa essere per pochissimi e il danno per molti, moltissimi cittadini pugliesi. Ma avverto anche un’altra convinzione: chi semina bene raccoglie il giusto e i germogli non tarderanno ad arrivare”.
Negli stessi minuti, inoltre, giungeva anche l’intervento di Francesco Ventola, capogruppo regionale di Fratelli d’Italia: “Emiliano non solo non si è dimesso, ma ha dato vita a un mini rimpasto senza logica. Ma di questo avremo modo di parlarne quando la mozione di sfiducia, che abbiamo depositato oggi come preannunciato, sarà discussa in aula: noi ci auguriamo che avvenga il prima possibile, vale a dire il prossimo Consiglio convocato per il 7 maggio. È qui che il presidente Emiliano dovrà dar conto non al centrodestra, ma ai cittadini pugliesi”.
Il mini rimpasto di giunta ha così coinvolto quattro assessori: Rocco Palese, Anna Maria Maraschio, Rosa Barone (Movimento 5 Stelle), che già aveva rinunciato alla delega al Welfare lo scorso 11 aprile, e l’indagata Anita Maurodinoia. Michele Emiliano ha così assegnato a Serena Triggiani l’Assessorato ad Ambiente, ciclo rifiuti e bonifiche, parchi, rischio industriale, politiche abitative, crisi industriali e politiche di genere; la delega a Cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali, legalità e antimafia sociale è stata invece affidata a Viviana Matrangola, figlia di Renata Fonte; infine, l’Assessorato a Trasporti e mobilità sostenibile, di cui era responsabile la Maurodinoia, è stato affidato alla consigliera Pd Debora Cilento.
Un mini rimpasto dal quale emergono le poltrone vacanti degli assessorati a Sanità e Welfare.